(Adnkronos) – Continua la guerra in Ucraina. E la morte delle due persone in territorio polacco non è un elemento che cambierà le sorti del conflitto, sicuramente non nel breve termine. Secondo le ultime indagini, il missile responsabile era della contraerea ucraina che ha sbagliato rotta: uno sfortunato incidente, quindi, non un attacco alla Polonia e nemmeno alla Nato. Ma gli ucraini hanno lanciato il missile per intercettarne uno russo, e quindi la responsabilità – ribadisce all’unisono non solo la Polonia, il paese “vittima”, ma tutta la Nato – rimane della Russia.
Ricostruire cos’è successo è fondamentale, e la parola d’ordine è cautela, sia nelle azioni che nelle dichiarazioni. Come spiega a Money.it Alessandro Marrone, responsabile del programma Difesa dell’Istituto Affari Internazionali, i possibili scenari della guerra tra Ucraina e Russia dipendono da come andrà quest’inverno.
La svolta nel conflitto ci sarà quando sia la Russia che l’Ucraina non avranno nulla da guadagnare e tutto da perdere dalla continuazione della guerra. L’Ucraina non smetterà di provare a riconquistare i suoi territori, così come la Russia non smetterà di attaccare finché pensa di riuscire a invertire la sfilza di sconfitte collezionate finora. Nel frattempo, la Russia porta avanti una campagna di distruzione delle infrastrutture energetiche ucraine e l’Ucraina a sua volta ripara i danni causati da missili e droni. La Russia sta provando a mettere in ginocchio l’Ucraina dal punto di vista energetico, anche perché la sua strategia militare sta fallendo. “Se non solo sopravvive all’inverno, ma riesce a riconquistare i suoi territori occupati, allora in primavera l’Ucraina forse starà ancora combattendo, ma vincendo”.
I paesi membri Nato continueranno a sostenere l’Ucraina sia economicamente che con mezzi militari, quindi, con equipaggiamenti e intelligence, ma senza essere parte del conflitto. “Si vuole aiutare l’Ucraina a difendersi, ma si vuole anche mantenere il conflitto circoscritto, all’interno dei confini ucraini riconosciuti (comprendendo i territori del Donbass, della Crimea, tutte le zone attualmente occupate dalle truppe russe), senza travalicare il territorio russo o sconfinare nei paesi Nato confinanti con l’Ucraina” analizza Marrone.