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Minacce e insulti a Segre, procura Milano apre inchiesta

(Adnkronos) - La procura di Milano ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti con le ipotesi di reato di minacce e diffamazione aggravate dall’istigazione all’odio razziale dopo che la senatrice Liliana Segre ha denunciato una serie di minacce e insulti online. Tra le persone denunciate dalla senatrice a vita ci sarebbe anche Chef Rubio. Le…

(Adnkronos) – La procura di Milano ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti con le ipotesi di reato di minacce e diffamazione aggravate dall’istigazione all’odio razziale dopo che la senatrice Liliana Segre ha denunciato una serie di minacce e insulti online. Tra le persone denunciate dalla senatrice a vita ci sarebbe anche Chef Rubio. Le indagini, coordinate dal procuratore capo di Milano Marcello Viola e dal pm Nicola Rossato, sono state affidate alla sezione Indagini telematiche del Nucleo investigativo dei carabinieri al fine di identificare gli autori delle minacce. 

CARRAI CONTRO RUBIO – “Lo Chef Rubio dovrebbe almeno conoscere la storia prima di accostare il sionismo al regime fascista”. Lo afferma, in una dichiarazione, Marco Carrai, console onorario di Israele per la Toscana, l’Emilia Romagna e la Lombardia, esprimendo “solidarietà alla senatrice Segre per gli attacchi subito da Gabriele Rubini in arte Chef Rubio, personaggio televisivo che nel suo profilo Twitter scrive: ‘sionismo = mafia, genocidio, pulizia etnica, occupazione, colonialismo, apartheid, razzismo, fascismo, suprematismo”.  

“Chef Rubio non avendo tempo perché impegnato a cucinare basterebbe che aprisse Google dove alla prima notizia appare: sionismo = movimento politico e ideologia volti alla creazione di uno Stato ebraico in Palestina (da Sion, nome della collina di Gerusalemme) sviluppatosi alla fine del XIX secolo, in seguito all’inasprirsi dell’antisemitismo in Europa orientale. Il sionismo fu ed è il cercare una difesa dalle millenarie persecuzioni del popolo ebraico che hanno trovato il suo culmine nel azismo al quale Chef Rubio accosta il popolo ebraico e Israele. Chef Rubio dimentica che a differenza dei suoi tatuaggi quello portato sul braccio dalla senatrice Segre è un numero perché a coloro che andavano nei campi di sterminio come massimo livello di odio levavano anche il nome non lo cambiavano in un nome d’arte come quello di Gabriele Rubini in Chef Rubio. Dispiace che molti giovani non sappiamo la storia ma seguano un personaggio che incita all’odio sociale come questo chef”. 

 

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