(Adnkronos) – “In politica estera è sempre meglio abbassare i toni, usare la politica estera per fare polemica è sempre una cosa sbagliata. Io penso che l’Italia non possa prendere lezioni di umanità da nessuno. Voglio ricordare che lo stato italiano attraverso le sue diramazioni nel comparto della difesa (la guardia costiera, la marina, la guardia di finanza) ha in questi anni soccorso e salvato tutti”. Stefania Craxi, neo presidente della Commissione esteri e difesa al Senato, interviene con l’Adnkronos sulla crisi Italia – Francia ed aggiunge: “Io penso che la reazione della Francia sia stata dettata da motivi di ordine interno. E’ stata spropositata per questa ragione interna fra la presidenza Macron e la Le Pen”.
Enorme l’impegno dell’Italia sul fronte migrazioni, ma non altrettanto quello dell’Europa: “Parlano i numeri. In alta stagione, quando il mare è calmo, da Lampedusa l’Italia gestisce circa 90 interventi giornalieri. Parlano i numeri: dall’inizio dell’anno abbiamo accolto circa 90 mila persone. L’accordo fatto dal governo Draghi – ricorda – prevedeva 8mila persone da ripartire volontariamente tra i paesi europei che si offrivano di accoglierle, di queste 8mila ne sono state collocate 117 di cui la Francia ne ha accolte 38. E’ evidente che l’Europa ha una scarsa consapevolezza che il fenomeno è epocale, che non è contingente, che non è un’emergenza. Segnerà infatti i prossimi decenni assumendo risvolti sociali importanti. Dunque non può che non necessitare un approccio equilibrato, una capacità di intervento e soprattutto azioni coordinate e definizione di una strategia europea che vada oltre l’emergenza. Anche il Papa dice che l’Italia non va lasciata sola”.
Stefania Craxi entra quindi nel merito delle navi ong: “Stiamo parlando del 15 per cento del fenomeno se parliamo solo dei migranti raccolti da Ong – rimarca – La prima cosa è capire se si tratta di salvataggi o di accordi con questi trafficanti che trasportano da un barcone alle navi Ong le persone. E questa è una cosa che va verificata. L’altra domanda che mi faccio è: se queste navi sono territorio della bandiera che battono allora è possibile che lo screening sulla provenienza di queste persone venga fatto sulle navi? Noi vogliamo sapere chi entra nel nostro paese, mi sembra una richiesta legittima”.
Secondo la presidente della Commissione esteri, “serve una strategia che vada a intensificare i rapporti e le relazioni con i paesi della sponda sud, una strategia che consenta all’Europa di usare meglio la leva della cooperazione allo sviluppo, alla cooperazione culturale, energetica…e che a lungo termine si ponga il problema di diminuire il grande divario che esiste fra il nord e il sud del mondo o questo fenomeno è destinato ad aumentare. Non è possibile – commenta – che viviamo questa emergenza da anni e che l’Europa non si ponga in modo coeso, strutturale”.
Alcuni accordi internazionali andranno risistemati? “Il grande tema a breve e’ rimodulare il trattato con la Libia, punto che merita una riflessione approfondita – risponde – La migrazione economica è un fenomeno epocale che ha diverse sfaccettature e in modo complesso va affrontato. L’ Europa deve diventare una grande terra d’asilo? Ma noi possiamo accogliere quelli che possiamo integrare ed a cui consentire una vita dignitosa”, constata concludendo che “il finto buonismo non fa il bene di queste persone”. (Roberta Lanzara)