(Adnkronos) – “Noi quando eravamo al governo non ci siamo mai trovati così in difficoltà perché abbiamo lavorato per tempo. Oggi siamo in una totale emergenza, un’isola al collasso. Mi hanno sorpreso questi numeri. Ero consapevole che gli slogan del governo erano un bluff, ma non pensavo si arrivasse a questo disastro”. A dirlo a Lampedusa è stato il presidente del M5S, Giuseppe Conte.
“Ieri Polonia e Ungheria hanno nuovamente schiaffeggiato i piani di redistribuzione. Quella di Meloni è goffaggine diplomatica”, ha aggiunto, sottolineando poi che “il presidente del Consiglio ha il dovere della trasparenza e della verità. Smettiamola con le bolle e i bluff comunicativi. Ogni volta che c’è una pressione diventa una passerella. Lo abbiamo visto con la Romagna, Cutro e adesso Lampedusa. Ogni volta un nuovo decreto che non contiene nessuna soluzione. Qui bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare nei Paesi africani ma non come si è fatto in Tunisia”.
“Il modello della Meloni realizzato in Tunisia è quello che non va fatto – ha scandito – Andare lì, creare una pressione al leader di turno, con tutti i riflettori, costringerli ad accettare un memorandum che non può contenere clausole troppo impegnative in una realtà esplosiva come quella tunisina significa creare le premesse per fare una passerella. Se porti sul piatto somme modeste sono insignificanti rispetto ai loro problemi. Il risultato è che ti chiudono la porta in faccia”.
Prima tappa della visita sull’isola dell’ex premier è stato il Poliambulatorio di Lampedusa. Ad accoglierlo il responsabile della struttura, Francesco D’Arca. L’ex premier ha incontrato anche il personale impegnato in questi giorni in un vero e proprio tour de force dopo la raffica di sbarchi dei giorni scorsi.
“Il M5S è qui, e c’è sempre con i nostri parlamentari regionali e nazionali, perché non volgiamo mai la testa dall’altra parte – ha detto Conte a margine – Oggi sono qui anche io per dare un contributo e un segnale di solidarietà a una popolazione, i lampedusani, in grandissima difficoltà. Il messaggio è ‘non vi abbandoniamo a voi stessi’. Questa giornata ci serve per raccogliere le loro istanze ed essere aggiornati sulle loro angosce e difficoltà e per contribuire a rilanciare le loro legittime istanze”.