(Adnkronos) – ”Io non difendo Meloni, di cui ero e resto un oppositore. Io difendo l’Italia. E non no nessun imbarazzo a dire, peraltro da presidente di un partito che in Europa sta nel gruppo di Macron, che la reazione del governo francese sulla questione Ocean Viking è oltremisura, fatta per parlare più a Le Pen e Zemmour, ovvero ai loro sovranisti, che a noi”. Lo dice Carlo Calenda intervistato da ‘Repubblica’, criticando la Francia ma nello stesso tempo anche il Viminale: ”Intanto, diciamo che la gestione Piantedosi su sbarchi e ong è il remake di quel che fece Salvini, una sceneggiata sulla pelle dei naufraghi. Inaccettabile”.
Macron “in patria ha subito attacchi per aver accettato di accogliere i migranti approdati da noi, quindi ha pensato di trasformare un’incomprensione in una crisi con l’Italia. Mandando 500 gendarmi a Ventimiglia e chiedendo il blocco delle ricollocazioni. Un atto inqualificabile e ingiustificabile”.
Nei confronti di un partner tanto strategico, il governo non avrebbe dovuto prestare più attenzione? “Certo, ma dev’essere reciproca. È una relazione fondamentale per bilanciare Berlino e i nordici e per la revisione del Patto di stabilità. Se tutti stessero più zitti sarebbe meglio”.