(Adnkronos) – La premier Giorgia Meloni l’ha definito un “incredibile dibattito”, riferendosi ad alcune critiche sollevate nei suoi confronti per la scelta di portare con sé la figlia Ginevra, 6 anni, a Bali in occasione del vertice del G20, e rivendicando “il diritto di fare la madre” come ritiene e di non “privare” la sua piccola “di una madre”. Ma il fatto che sia finita al centro di un caso ha anche suscitato attestati di stima bipartisan sul fronte politico. A portare il punto di vista di una figura di riferimento per i piccoli è il pediatra Italo Farnetani. Il suo giudizio da camice bianco? “Approvo la scelta della premier Giorgia Meloni – evidenzia all’Adnkronos Salute – Ritengo che, con l’esempio dato, possa essere ottima testimonial per la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, che si celebra il 20 novembre. “Nella convenzione approvata dall’Assemblea Onu nel 1989 – sottolinea – veniva evidenziato proprio questo aspetto: il diritto dei minori a stare con i genitori”.
“Almeno fino a 10 anni – spiega il professore ordinario di Pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta – i bambini non hanno una precisa cognizione e valutazione del tempo e, al contrario, hanno necessità di una presenza costante e continuativa di entrambi i genitori, soprattutto della madre. Se un bambino vede sparire ripetutamente per alcuni giorni la mamma, a lungo andare può sperimentare anche un’ansia da separazione”.
Per Farnetani è dunque “giusto che un figlio, quando è fattibile, stia il più possibile vicino alla mamma” in questo caso, “in particolare se, come per il G20 a Bali, l’assenza si prolunga per più giornate. Si tratta di una scelta importante da parte del presidente del Consiglio, che però dovrebbe essere estesa a tutti i genitori, proprio per garantire il maggior tempo possibile di vicinanza ai figli”, conclude.