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Matteo Messina Denaro, rose gialle sulla bara e sepoltura blindata per il boss

(Adnkronos) - Il feretro di Matteo Messina Denaro, scortato dagli uomini del Gom, varca il cancello del cimitero di Castelvetrano (Trapani) poco dopo le 8.10 di mattina. Dietro la bara c'è il fratello Salvatore, che con una mano tiene un mazzo di rose gialle, e con l'altra accarezza la bara attraverso il vetro del carro…

(Adnkronos) – Il feretro di Matteo Messina Denaro, scortato dagli uomini del Gom, varca il cancello del cimitero di Castelvetrano (Trapani) poco dopo le 8.10 di mattina. Dietro la bara c’è il fratello Salvatore, che con una mano tiene un mazzo di rose gialle, e con l’altra accarezza la bara attraverso il vetro del carro funebre, che contiene la salma del boss. Accanto a Salvatore ci sono le sorelle Giovanna e Bice, le uniche due sorelle non detenute, il cognato Vincenzo Panicola, marito dell’altra sorella, Patrizia, che è invece in carcere, come Rosalia. Subito dietro ci sono tre macchine scure. Nella prima è seduta sul lato passeggeri Lorenza Alagna, l’unica figlia del boss mafioso, che pochi mesi fa ha deciso di prendere il cognome del padre. Con lei c’è l’avvocata Lorenza Guttadauro, nipote del capomafia, ma anche legale del boss. E’ stata lei l’unica a vederlo, sia prima del decesso sia subito dopo la morte all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Si è occupata in questi giorni di tutte le procedure burocratiche da sbrigare per il trasferimento della salma. Sono tutti vestiti di nero. Anche i nipoti, fatta eccezione per il fratello del boss, Salvatore Messina Denaro. 

Niente funerale religioso, niente cerimonia funebre o orazione. La sepoltura avviene in poco meno di mezz’ora. Nessuna benedizione per la bara. “In questo momento noi come Chiesa siamo dalla parte delle vittime, stiamo dalla parte della giustizia, perché le persone che hanno subìto ogni forma di violenza atroce, fatta di morte, possono sentirsi accompagnati da processi urgenti che la società civile, forze dell’ordine, magistratura ma anche la comunità scolastica ed ecclesiastica deve avviare, per liberare questo territorio dalla cultura della sopraffazione, della prepotenza, della logica del più forte”, ha detto il vescovo di Mazara del Vallo monsignor Angelo Giurdanella.  

“Dobbiamo iniziare dalle famiglie, dalla scuola per scrollarci di dosso questo peso che ci portiamo da parecchi anni”. “In questi mesi successivi all’arresto di Matteo Messina Denaro ho raccolto, tra i giovani e le forze sane del nostro territorio, un urlo di speranza per poterci liberare da questa piovra (la criminalità mafiosa) che ci tiene sospesi e che non ci permette di vivere”, ha concluso il vescovo. 

Una cerimonia strettamente privata, a cui hanno assistito solo i familiari più stretti. E nessun altro. La madre di Matteo Messina Denaro, Lorenza Santangelo non c’è. E’ a casa, gravemente ammalata ormai da tempo. Il carro funebre, prima di arrivare al cimitero, non ha attraversato la città di Castelvetrano, come avviene di solito. Per l’arrivo del carro funebre con la salma di Matteo Messina Denaro è stato scelto un percorso periferico, escludendo così il passaggio del corteo all’interno del centro. L’auto dell’agenzia funebre ‘Vaiana’, scortata dalla Polizia, ha percorso l’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo ed è uscita dallo svincolo di Campobello di Mazara, non da quello di Castelvetrano. Proprio per evitare che il corteo arrivasse in centro.  

I fotografi e i giornalisti, con gli operatori tv, sono stati sistemati dietro una transenna, a pochi passi dall’ingresso del cimitero. Sono stati tenuti a distanza dalle forze dell’ordine che hanno presidiato l’ingresso del cimitero. Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza. Il boss Matteo Messina Denaro è stato sepolto in una bara di cedro e non in quella di frassino che era stata scelta inizialmente dalla nipote, Lorenza Guttadauro, subito dopo la sua morte, all’Aquila. 

Il carro funebre è partito ieri sera poco dopo le 19 dall’Aquila, dopo l’autopsia eseguita sul corpo del boss. Un atto dovuto, come spiegano gli inquirenti. Poi il feretro è stato fatto uscire da uno degli ingressi del deposito farmaci, sul retro dell’ospedale. Un viaggio durato 13 ore in tutto. Scortato dalle forze dell’ordine per gli oltre 1.000 km di distanza. Fino a Castelvetrano. Qui il cimitero è stato presidiato dalle forze dell’ordine fin dalle 5 del mattino. Alle 8.12 l’arrivo del carro funebre e alle 9,03 è già tutto finito. I parenti hanno lasciato a bordo delle loro auto il cimitero. Dietro c’erano anche un autocarro con un operaio e il carro funebre. Matteo Messina Denaro riposa nella tomba di famiglia. Accanto al padre, il boss mafioso Francesco Messina Denaro. 

(di Elvira Terranova) 

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