(Adnkronos) – “Noi siamo un osservatorio privilegiato” per analizzare lo sviluppo del Cloud perché “la presenza mondiale della nostra società ci fa vedere come l’accelerazione del Cloud stia toccando tanti settori, tanti Paesi e tante aziende”. A rilevarlo è stato l’amministratore delegato di Sap Italia, Carla Masperi, intervenendo oggi al confronto “La Rivoluzione del Cloud” organizzato oggi dall’Adnkronos in collaborazione con Sap Italia.
“Spezzerei subito una lancia a favore dell’Italia che sta crescendo più della media” visto che, ha scandito Masperi, “cresciamo del 50% sul Cloud contro il 30% a livello globale, le aziende pubbliche e private stanno prestando una grandissima attenzione al Cloud”.
L’ad si Sap Italia ha quindi osservato che con “il Cloud vuol dire comprare un abbonamento all’innovazione continua” e che per questo “in un momento in cui le tecnologie stanno dando tanto alla crescita delle aziende, comprare un abbonamento all’innovazione diventa un fattore importante”.
Quando si guarda all’orizzonte Cloud, “occorre tenere in considerazione due fattori importanti che il Cloud si porta con sé ed uno è il fatto di poter contare e adottare soluzioni già pronte, già collaudate: non serve reinventarsi tutto di nuovo” ha indicato l’ad di Sap Italia, nel corso del suo intervento.
Masperi ha osservato quindi che l’approccio contrario, spesso diffuso anche in Italia, “non abilita a sfruttare appieno i vantaggi del Clou”. Secondo fattore strategico del Cloud secondo Masperi è voler “diventare più agili, più snelli” e quindi voler “semplificare i processi aziendali”. Sono questi, ha spiegato l’ad di Sap Italia, “i due fattori che stanno accelerando la crescita del Cloud”.
“Se ci chiediamo dove stanno i miei dati e quanto è sicuro il Cloud rispetto alle mie architetture ecco, oggi, questi sono timori abbastanza sventati” ha continuato Masperi.
Riguardo gli aspetti legati al data privacy Masperi ha inoltre sottolineato che “ormai si può scegliere dove raccogliere i dati, si può decidere dove far risiedere i propri dati, in quale regione”. “La sicurezza da attacchi informatici ormai – ha osservato- viene demandata a operatori che hanno competenze” e che sanno gestire “tecnologie sofisticate”, operatori che “fanno di mestiere” la tutela della cybersicurezza.
L’ad di Sap Italia ha poi messo sul tavolo anche il grande tema delle competenze e della cultura digitale e, ha ricordato, “il Cloud ha bisogno di una cultura digitale all’interno del Paese e delle aziende e su questo c’è tanto da fare”. “Noi come azienda ci siamo impegnati a portare la cultura digitale ai cittadini, al Paese in modo che il Cloud diventi un abilitatore e si possa sfruttare questa tecnologia al meglio” ha riferito inoltre l’amministratore delegato di Sap Italia.