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Marcia della legalità dei bimbi degli oratori delle Madonie

(Adnkronos) - Sfidando la pioggia e il freddo oltre 250 bambini degli oratori delle Alte Madonie hanno partecipato a Palermo alla marcia per la legalità, fino a raggiungere l'aula bunker del carcere Ucciardone. Una iniziativa in vista del prossimo mese di maggio quando a Petralia Sottana sarà portata una reliquia del beato padre Pino Puglisi,…

(Adnkronos) – Sfidando la pioggia e il freddo oltre 250 bambini degli oratori delle Alte Madonie hanno partecipato a Palermo alla marcia per la legalità, fino a raggiungere l’aula bunker del carcere Ucciardone. Una iniziativa in vista del prossimo mese di maggio quando a Petralia Sottana sarà portata una reliquia del beato padre Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia. La manifestazione si tiene cinque giorni dopo la cattura di Matteo Messina Denaro in una clinica del capoluogo siciliana. A mobilitarsi la Diocesi di Cefalù e gli oratori della Parrocchia Maria Ss. Assunta di Petralia Sottana, della parrocchia Maria Ss. Assunta di Sclafani Bagni e delle parrocchie Ss. Apostoli Pietro e Paolo e Sacra Famiglia di Bompietro e Locati e i ragazzi della Comunita’ alloggio Fondazione Regina Elena di Cefalu’. Raduno a piazza Croci a Palermo: guidati dai rispettivi sindaci e parroci.  

Sugli striscioni si legge “Piantiamo semi di legalità”. E ancora canti e slogan fino all’Aula bunker che lo scorso 12 novembre e’ stata intestata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Questa iniziativa – spiega Leonardo Agueci, presidente della Fondazione Progetto Legalita’ – che cade sul finire delle celebrazioni del trentennale delle stragi di Capaci e di via d’Amelio e coincide con l’arresto di Matteo Messina Denaro, vuole fare si’ che la memoria non sia solo un riferimento storico a fatti che i giovani non hanno vissuto direttamente e nei quali, quindi, potrebbero non riconoscersi appieno, ma che sia, semmai, lo strumento attraverso il quale trasmettere ai giovani i valori della legalita’ da vivere tutti i giorni. Quindi non solo come racconto fine a se stesso, ma anche come ragione di impegno quotidiano da esprimere con fatti concreti. E’ per questo che i nostri eroi antimafia hanno lottato e sono morti”.  

Nell’aula bunker, dopo i saluti istituzionali della Prefettura e del Comune, si sono alternati i sindaci delle Madonie coinvolti, Paterlia Sottana, Scalafani Bagni e Bompietro. In aula gli intervento del presidente della Seconda sezione della Corte d’Assise di Palermo, Vincenzo Terranova, nipote del giudice Cesare Terranova; dell’autista di Rocco Chinnici e di Giovanni Falcone, Giovanni Paparcuri; del Pm al maxiprocesso di Palermo del 1987 a Cosa nostra, Giuseppe Maria Ayala. A moderare l’incontro la giornalista Adnkronos Elvira Terranova.  

A seguire l’esibizione della Corale polifonica “San Sebastiano” della Polizia municipale di Palermo diretta dalla maestra Ina Sandovalli e un momento celebrativo a cura dei bambini degli oratori. Conclusione con il pranzo alla mensa universitaria offerto dal rettore di Palermo, Massimo Midiri, e dall’Ersu e dalla Cot. Quindi visita alla tomba di Biagio Conte. L’appuntamento segue la prima “Settimana della legalita’”, che lo scorso anno ha visto a Petralia Sottana l’esposizione dei resti della “Quarto Savona 15”, la Fiat Croma blindata su cui viaggiava la scorta di Giovanni Falcone, e la testimonianza di Tina Montinaro, vedova dell’agente Antonio Montinaro 

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