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Manichino Meloni a testa in giù a Bologna, solidarietà unanime alla premier

(Adnkronos) - Solidarietà unanime e bipartisan per la premier Giorgia Meloni dopo che ieri a Bologna un manichino raffigurante la presidente del Consiglio è stato appeso a testa in giù. Tanti i messaggi dalla politica, a partire dai compagni di partito di fratelli d'Italia, passando per Pd e Azione. "E' davvero molto grave quanto avvenuto…

(Adnkronos) – Solidarietà unanime e bipartisan per la premier Giorgia Meloni dopo che ieri a Bologna un manichino raffigurante la presidente del Consiglio è stato appeso a testa in giù. Tanti i messaggi dalla politica, a partire dai compagni di partito di fratelli d’Italia, passando per Pd e Azione. “E’ davvero molto grave quanto avvenuto ieri sera a Bologna. Ci troviamo di fronte all’ennesimo inquietante episodio di violenza che coinvolge il Presidente del Consiglio. Bene la condanna unanime di tutte le forze politiche. A Giorgia Meloni giunga la mia sincera solidarietà”. Così il Presidente del Senato, Ignazio La Russa. 

“L’atto intimidatorio avvenuto a Bologna nei confronti del Presidente del Consiglio è un atto grave da condannare senza incertezze. Tutta la mia vicinanza a Giorgia Meloni e alla sua famiglia”. Così in una nota il senatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi. “Tutta la mia solidarietà a Giorgia Meloni per un atto di violenza politica indegno di un Paese civile. In questo modo si rischia di far ripiombare l’Italia in un clima di odio che vorremmo finito per sempre”, il tweet del leader di Azione, Carlo Calenda. 

“È molto grave quanto avvenuto ieri a Bologna dove durante un corteo è stato esposto un manichino raffigurante la presidente Meloni esposto a testa in giù. Condanniamo con forza ogni gesto d’odio intimidatorio e violento. Solidarietà alla Presidente del Consiglio”. Così su Twitter la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi. 

“Piena solidarietà al Presidente Meloni per il manichino a testa in giù esposto durante un corteo a Bologna. Non saranno certo gesti vili ed ignobili come questo a frenare il suo impegno ed a rallentare l’azione del Governo ma è ancor più grave l’assordante silenzio della sinistra che nemmeno in questa occasione riesce a spezzare la cortina di tolleranza verso certi estremismi violenti”. Così la senatrice Paola Ambrogio di Fratelli d’Italia: “Forse la sinistra, nell’urlare contro inesistenti minacce alla democrazia, ha perso la voce per condannare l’odio e la violenza reali”. 

“Solidarietà alla Presidente Meloni. A Bologna un episodio intollerabile che va condannato fermamente. La democrazia è confronto, anche scontro, mai minaccia”, le parole di Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera dei deputati. 

“Grave l’episodio avvenuto ieri a #Bologna nei confronti del presidente del Consiglio, @GiorgiaMeloni, a cui va tutta la mia solidarietà. Violenza, odio e minacce sono inaccettabili e vanno sempre condannate con fermezza”. Così il portavoce di Azione Mariastella Gelmini su Twitter.  

“Piena solidarietà a nome mio e del gruppo di Forza Italia alla Camera, al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per le inqualificabili e gravissime manifestazioni di odio che ha subito. Quanto avvenuto a Bologna impone una seria riflessione sulla pochezza morale e politica di certe iniziative, così come rappresenta un dovere, soprattutto etico, che tutte le forze politiche – in particolare modo quelle di sinistra – condannino il gesto, isolando gli autori e prendendone debita distanza”. Lo afferma, in una nota, il presidente dei deputati di Forza Italia, Alessandro Cattaneo. 

“La mia massima solidarietà al Presidente Meloni. Chi minaccia, chi augura morte, non può avere diritto di cittadinanza nel dibattito politico. Non dobbiamo mai dimenticare che la democrazia è un bene prezioso da difendere, ed ognuno deve fare la propria parte”. Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera dei deputati.  

“Quanto accaduto ieri sera a Bologna, dove un manichino raffigurante il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stato appeso a testa in giù durante una manifestazione dei cosiddetti ‘collettivi’, è un atto inqualificabile. E’ la dimostrazione di come siano ancora presenti nella nostra società pericolosi e inquietanti grumi di intolleranza”. A sottolinearlo è il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. Bernini rileva che “la manifestazione del dissenso è legittima e va tutelata sempre, perché il contraddittorio è il sale della nostra democrazia. Ma simili gesti nulla hanno a che fare con la libertà di pensiero e squalificano inesorabilmente chi li compie”. “Il Presidente Meloni ha esperienza e spalle robuste per non farsi intimidire. Andremo avanti insieme – assicura la titolare del Mur- per affermare i valori del rispetto e del confronto civile”. 

 

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