(Adnkronos) – “Molti parlamentari pentastellati, il primo è stato Gregorio De Falco, sono stati espulsi dal partito per violazione della clausola del codice etico che impone di votare la fiducia ai governi il cui premier ‘sia espressione del M5S’. Il M5S ha sempre interpretato la norma nel senso che ‘espressione del M5S’ sia da intendersi ‘governo di cui è parte il Movimento’. Se si attuasse l’ipotesi preconizzata da Patuanelli”, ovvero lasciare l’Aula di Palazzo Madama per non votare la fiducia al dl Aiuti, “il Collegio dei Probiviri dovrebbe espellere -per coerenza “giurisprudenziale” interna- tutti coloro che non parteciperanno al voto, venendo così meno il gruppo parlamentare del M5S al Senato… Un capolavoro”. Lo dice all’Adnkronos Lorenzo Borré, l’avvocato che da sempre guida le battaglie legali degli attivisti delusi contro il M5S.
In un’intervista Patuanelli non ha escluso l’uscita dall’aula dei pentastellati al momento del voto, per non votare sì ma nemmeno no. “Vediamo. Non lo escludo, non lo escludo. Bisogna vedere quale sarà il ragionamento politico con Draghi”, ha detto, escludendo che quello che sta succedendo “si possa definire un Papeete”. “Io sono ottimista. Abbiamo posto dei temi centrali per il Paese a cui Draghi deve rispondere. Mi auguro che le risposte arrivino. Ma per il bene dell’Italia, non perché bisogna accontentare i 5 Stelle”.