(Adnkronos) – “Non so se si può usare questo linguaggio, ma io ne ho già piene le palle”. Così Vittorio Feltri, eletto consigliere per Fratelli d’Italia in Lombardia, a margine della prima seduta di Consiglio. “Lo dico senza spirito polemico, nel senso che è iniziato mezz’ora in ritardo e io invece amo la puntualità. Mi sono incavolato perché mi avevano detto alle ore 10 e io, che sono un ex ragazzo puntuale, ho dovuto aspettare fino alle 10.30. Questo mi ha un po’ irritato”, ha detto Feltri. “Poi – ha aggiunto – mi sembra che ci sia un caos che non si confà molto al mio temperamento di persona calma e ragionevole, quindi, la prima impressione non è meravigliosa, poi penso che le cose miglioreranno, ci si abitua anche al casino”. Ai giornalisti che gli facevano notare di essere entrato qualche minuto dopo l’inizio del Consiglio, che altrimenti, da consigliere più anziano, avrebbe dovuto presiedere, Feltri ha risposto: “Sono entrato quando mi hanno fatto entrare, non è stata una mia scelta, sono entrato quando mi hanno fatto entrare”. E quella che prevede che il consigliere eletto più anziano di età presieda la prima seduta “è una regola del cavolo. Io ho rinunciato”.
“Fratelli d’Italia sono tanti” consiglieri, ma “non possono comandare in 25, semmai ce ne sarà uno vicino a Fontana, ma Fontana è il presidente e quindi non aspettatevi che lasci fare agli altri, farà lui come ha fatto nella prima legislatura”, ha continuato il giornalista. “Fontana è il presidente, chi deve decidere, mia sorella Io sono Fratelli d’Italia, ma comando io? Che discorsi sono? È assurdo”, ha poi risposto a chi gli chiedeva se a guidare la Lombardia sarà Fratelli d’Italia, che è primo partito, o il presidente leghista Attilio Fontana.
Interpellato a margine del consiglio sulla scelta del nuovo assessore alla cultura, ricaduta sulla vicesindaca di Gallarate Francesca Caruso anziché su Vittorio Sgarbi, Feltri spiega: “Io non so niente, ma sicuramente è più adatto Sgarbi alla Cultura, mi sembra evidente, non ci vuole molto per capirlo”. Ma di Sgarbi, sottolinea, “io sono amico e non potrei mai dire una parola contro di lui”. A chi gli chiedeva un’impressione sull’intera giunta lombarda, Feltri ha risposto: “Non li conosco tutti, ma solo qualcuno, ma le giunte si giudicano dopo che hanno lavorato, non prima. Non è un giudizio estetico che conta, bisogna vedere come sono in grado di lavorare, poi diremo bravo o non bravo. Ora è prematuro”.