(Adnkronos) – L’effetto delle sanzioni internazionali alla Russia si fa sentire. Non solo sull’economia di Mosca ma anche sui beni detenuti in Italia, direttamente e indirettamente, da imprese e cittadini russi e bielorussi finiti nelle maglie della rete di restrizioni decise dalla Ue. Soldi, finanziamenti, immobili, auto e yacht: dall’inizio della guerra in Ucraina, e fino a dicembre 2022, sono state congelate risorse per 2,3 miliardi di euro. Il dato emerge dal Rapporto Annuale 2022 dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia (Bankitalia) e sintetizza un’attività capillare, coordinata a livello internazionale, indispensabile per non vanificare l’effetto deterrente delle sanzioni e per ostacolare il tentativo di eluderle attraverso rapporti pregressi, coperture e relazioni commerciali con altri soggetti.
Al 31 dicembre 2022 risultavano congelati 182 rapporti e operazioni finanziarie intestati a 80 soggetti, dei quali oltre la metà erano indirettamente posseduti o controllati da nominativi designati, ancorché formalmente intestati a società ed enti non espressamente inclusi nelle liste della UE. L’importo complessivo dei fondi congelati è superiore ai 340 milioni di euro: di questi, circa 120 milioni sono depositati su rapporti di conto corrente, mentre i restanti sono costituiti da lettere di credito e finanziamenti a imprese commerciali. Il valore stimato delle risorse economiche congelate, che consistono prevalentemente in immobili, imbarcazioni e autoveicoli, è di circa 2,3 miliardi di euro.
A partire dal 17 marzo 2022 la Federazione Russa è stata esclusa dal Consiglio d’Europa e, di conseguenza, dal Moneyval, di cui faceva parte dal 1997. È pertanto venuta meno la possibilità per la Russia di partecipare alle attività e alle valutazioni di Moneyval. La UE dal febbraio 2022 ha fortemente inasprito il regime sanzionatorio già in vigore nei confronti della Russia e della Bielorussia, attraverso un rapido susseguirsi di diversi ‘pacchetti’ di misure restrittive. Il numero dei soggetti destinatari di misure di congelamento è stato progressivamente aumentato e sono stati introdotti specifici divieti sia all’esportazione di beni e servizi, sia alla fornitura della correlata assistenza finanziaria. Rientrano in queste misure aggiuntive, ad esempio, il divieto di effettuare operazioni con la Banca centrale di Russia, il divieto di accettare depositi superiori a 100.000 euro al di fuori di specifiche e tassative fattispecie soggette ad autorizzazione preventiva, il divieto di trasferire o esportare banconote denominate in euro.
La UIF ha richiamato l’attenzione dei soggetti obbligati sulle nuove misure restrittive attraverso appositi alert costantemente aggiornati, aventi a oggetto sia la designazione di nuovi soggetti da sottoporre a misure di congelamento, sia l’introduzione di nuovi obblighi informativi in capo ai soggetti obbligati. Inoltre l’Unità ha avviato, sulla base dei dati disponibili, un’attività di monitoraggio riferita agli intermediari italiani allo scopo di verificare la disponibilità di fondi riconducibili ai nuovi soggetti listati, anche per il tramite di società e veicoli nazionali ed esteri, prendendo contatti mirati con gli intermediari presso cui risultavano in essere rapporti finanziari di natura continuativa riconducibili a soggetti designati. (Di Fabio Insenga)