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Lavoro, Cri: ‘900 persone orientate con ‘Lisa’, progetto di inclusione di persone vulnerabili’

(Adnkronos) - Si chiama Lisa, si legge ‘lavoro, inclusione, sviluppo, autonomia‘ . E il progetto della Croce Rossa Italiana, sviluppato con il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per favorire l’inclusione lavorativa delle persone in condizione di svantaggio e vulnerabilità e accrescere la consapevolezza della comunità sull’ importanza di coniugare produttività e…

(Adnkronos) – Si chiama Lisa, si legge ‘lavoro, inclusione, sviluppo, autonomia‘ . E il progetto della Croce Rossa Italiana, sviluppato con il finanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per favorire l’inclusione lavorativa delle persone in condizione di svantaggio e vulnerabilità e accrescere la consapevolezza della comunità sull’ importanza di coniugare produttività e inclusione sociale.  

Sono 21 i presidi Cri operativi in tutta Italia e oltre 800 i volontari formati per costruire percorsi di inclusione, orientamento al lavoro e formazione professionale, 900 le persone in condizioni di svantaggio e vulnerabilità orientate, 40 le persone vulnerabili coinvolte in percorsi di inserimento lavorativo, 20 le persone coinvolte nel percorso residenziale di autonomia e inclusione lavorativa ‘energia’ che ad oggi fanno parte del progetto avviato il 1 agosto 2020 per chiudersi il prossimo 31 luglio.  

Diverse le aziende e realtà del terzo settore che hanno già “scelto di stare con Lisa”, tra queste: Cia, Molini Pivetti, la Fondazione Human Age, l’Unione Italiana Ciechi e ipovedenti, la Confederazione Aepi, Associazioni Europee delle imprese e dei Professionisti e il consorzio Sale della terra. 

“La Croce Rossa Italiana ha dimostrato, nel corso della pandemia, di non limitare la sua attività all’attività sanitaria in emergenza, ma di operare per fornire risposte immediate e a lungo termine anche rispetto alle conseguenze socio-economiche del virus. Ciò è avvenuto con gli aiuti concreti della ‘prima ora’ come i pacchi alimentari e i buoni pasto, ma anche con una progettazione che ha portato a LISA, un modello di intervento decisamente innovativo che integra le tradizionali attività assistenziali con un approccio ispirato alle più moderne politiche attive del lavoro. E di questo siamo molto fieri”, ha sottolinea Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana nel corso della presentazione dei risultati del progetto. 

Ad oggi, ha spiegato Fernando Ippoliti, project manager del progetto Lisa, circa 1.000 persone sono state orientate al lavoro, di cui 40 hanno avviato percorsi di inserimento lavorativo, mentre sono state circa 100 le persone con disabilità coinvolte in attività di promozione dell’autonomia individuale. I risultati sono stati possibili grazie al lavoro di oltre 800 Volontari della Croce Rossa Italiana formati sul tema dell’inclusione lavorativa e sociale delle persone vulnerabili, in particolare degli individui con disabilità.  

Organizzati anche 21 eventi territoriali, uno per Regione e Provincia Autonoma, e una campagna di comunicazione che ha raggiunto 5 milioni di persone tramite i media tradizionali e oltre 700mila tramite i social network e il web, di cui oltre 15mila sono datori di lavoro. Per favorire il matching tra domanda e offerta di lavoro sono stati realizzati 9 eventi, conclusi più di 50 accordi di collaborazione nazionali e territoriali e creata una piattaforma di recruitment on-line che, ad oggi, ospita 100 aziende/enti di formazione e che ha ricevuto oltre 3.500 richieste di iscrizione da parte di candidati.  

All’interno del progetto Lisa, presso il polo logistico della Cri a Bussoleno (TO), si è svolta l’azione sperimentale “Energia” che ha favorito l’avvio di 20 percorsi residenziali di autonomia per persone in grave condizione di vulnerabilità e fragilità, coinvolgendole in percorsi formativi e di avviamento al lavoro, favorendo un reale reinserimento nella vita delle comunità. 

“Il Progetto Lisa – ha sottolineato Rocca nel suo intervento- ha un valore aggiunto: ci permette di andare ‘oltre’. L’idea era quella di generare un nuovo impatto, rispondendo alle esigenze di tante persone, sempre ispirati dai valori del nostro Fondatore, Henry Dunant. Perché ancora in tanti ci associano solo alle ambulanze e ai disastri naturali e perché le sfide del nostro tempo necessitano di nuove risposte. La crisi ormai non è solo collettiva, ma spesso individuale. Ed è lì che dobbiamo agire”.  

“Il progetto – ha aggiunto – non si esaurirà, pertanto, a luglio 2022, continueremo e, anzi, implementeremo le nostre attività. Dobbiamo essere preparati e rispondere a nuovi scenari, portando avanti questa strategia del cambiamento. Il lavoro è parte integrante della dignità: puntiamo ad essa per ogni singolo individuo. Il fatto che 11 importanti aziende ci abbiano seguito in questo viaggio fa davvero la differenza. I 700 Comitati della CRI devono muoversi verso coloro che non sono garantiti e non hanno sbocchi. Ecco la sfida. Voglio ringraziare il Ministero per averci garantito la possibilità di dar vita ad una vera e propria rivoluzione culturale”. 

 

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