(Adnkronos) – “È necessario mettere a disposizione prodotti in ampia scelta, anche della grande industria di marca, a prezzi accessibili per queste famiglie che ormai sono davvero in difficoltà”. Lo dice Maura Latini, presidente Coop Italia, a margine della presentazione del “Rapporto Coop 2023 – Consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani”, un documento redatto dall’Ufficio Studi dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Coop con la collaborazione scientifica di Nomisma, il supporto d’analisi di NielsenIQ e i contributi originali di Circana, GS1-Osservatorio Immagino, Cso Servizi, GfK, Mediobanca Ufficio Studi.
“I nostri prodotti a marchio Coop registrano crescite di quattro o cinque punti percentuali, ma gli italiani hanno spostato il loro luogo di acquisto verso i discount: formula con assortimento molto ridotto. Questo è un problema non solo per la grande distribuzione e per l’industria di marca che vede perdere in maniera rilevante le quantità di pezzi venduti, ma è un problema anche per il Paese perché l’Italia è ricca di produzioni, di diversità, di specializzazioni che difficilmente si possono riassumere in un negozio della dimensione del discount”.
Le difficoltà che gli italiani si trovano ad affrontare sono tante, a partire dall’inflazione che erode più del 15% del potere di acquisto e che “ha ridotto in maniera pesante il potere d’acquisto delle famiglie che ora cercano delle soluzioni che permettano di mantenere un corretto stile di vita anche se 27 milioni di persone dichiarano che è difficile farlo – sottolinea Latini – Gli italiani hanno ridotto gli sprechi alimentari (una buona notizia per chi come Coop si occupa di cibo), ma hanno anche ridotto le quantità acquistate: dall’inizio del 2023 si sta registrando una diminuzione di chili di prodotti acquistati molto significativa. Gli acquisti si sono spostati anche verso una sintesi probabilmente migliore tra il prezzo e il contenuto”.
I carrelli degli italiani diventano infatti leggerissimi. -3,0% la variazione delle vendite a prezzi costanti nei primi 7 mesi dell’anno e in previsione 2024 su 2023 il 60% dei manager intervistati si aspetta un risultato in ulteriore seppur modesto calo (-0,5%).
Tuttavia, nonostante il clima di incertezza dal Report “Emerge la fotografia di un Paese consapevole delle difficoltà che si registrano nel contesto sia interno che esterno all’Italia, preoccupato, inquieto, ma tutto sommato ottimista. Gli italiani tengono il punto sulla volontà di trovare una soluzione e di superare le difficoltà.” fa sapere Latini.
L’istantanea scattata dal Rapporto Coop 2023 è infatti quella di un Paese certamente inquieto (il 30% si dichiara tale, +6% sul 2022) e dove crescono i timori (dal 20% al 32%), ma che complessivamente vede rafforzarsi i sentimenti di fiducia (36%), serenità (29%), accettazione (23%) e aspettativa positiva (28%).