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Juve e carte Covisoc, Gravina: “In Italia c’è cultura del sospetto diffusa”

(Adnkronos) - "Nel nostro Paese c'è una cultura del sospetto diffusa. È una strategia, un metodo di lavoro che fa parte del nostro Paese e mi stupisce che si segua questa cultura". Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, in conferenza stampa al termine del Consiglio Federale, in merito alle due 'carte Covisoc' trasmesse ai…

(Adnkronos) – “Nel nostro Paese c’è una cultura del sospetto diffusa. È una strategia, un metodo di lavoro che fa parte del nostro Paese e mi stupisce che si segua questa cultura”. Così il presidente della Figc, Gabriele Gravina, in conferenza stampa al termine del Consiglio Federale, in merito alle due ‘carte Covisoc’ trasmesse ai legali di Federico Cherubini e Fabio Paratici nell’ambito del caso plusvalenze che ha portato alla penalizzazione di 15 punti della Juventus. 

“Capisco le diverse strategie ma è evidente il modo di lavorare all’interno della Figc che io ho dichiarato dal primo istante, tracciando perfettamente i contenuti di quelle due mail. Non c’è niente di strano, ho chiesto alla Covisoc di fare accertamenti per forme di studio e la Covisoc rileva. È una modalità operativa di studio che si è trasformata in una forma di esaltazione di una modalità per trovare un grimaldello”, aggiunge il numero uno del calcio italiano. 

 SUPERCOPPA – Gravina parla anche del nuovo format della Supercoppa Italiana che dal 2024 sarà assegnata al termine di una Final Four. “Ho grande rispetto per il principio della democrazia e per chi ha responsabilità di fare delle scelte – dice il presidente della Figc – Mi auguro che la Lega di A possa individuare un percorso virtuoso che generi in tempi brevi un processo per individuare un nuovo orizzonte, perché è quello di tutto il calcio italiano. Siamo i primi tifosi del successo della Lega di A: più guadagna, meglio sta tutto il calcio italiano. Ben venga qualunque forma di nuovi orizzonti che la Lega A può tracciare”. 

 EURO 2032 – Poi, in merito alla candidatura italiana ad organizzare Euro 2032, osserva: “Siamo fiduciosi perché riteniamo che l’Italia stia predisponendo un dossier altamente qualificato e che non tiene conto solo della carenza, alla quale vorremo porre rimedio in tempi relativamente brevi, legata alle infrastrutture. È un Paese che ha sempre dimostrato grandi qualità e capacità nell’organizzazione di grandi eventi”. 

“C’è grande entusiasmo, anche da parte di tutte le componenti, nel condividere un percorso che ci vede impegnati con il ministro Abodi e il governo italiano per arrivare pronti al deposito del dossier, con la speranza che sia supportato da un provvedimento di governo che darà rassicurazioni e certezze a chi giudicherà la nostra candidatura”, conclude il numero uno del calcio italiano.  

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