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Jori (NaturaSì), ‘disaccoppiare prezzo rinnovabili da quello del gas’

(Adnkronos) - "Il caro energia, in questo momento, è un problema drammatico. Un problema drammatico per il mondo in generale ma anche per EcorNaturaSì. Abbiamo quadruplicato il costo dell’energia elettrica in una situazione paradossale: dal 2014 abbiamo il 100% dell’energia da fonti rinnovabili, quindi non utilizziamo nessuna fonte fossile. Nonostante questo, paghiamo esattamente come se…

(Adnkronos) – “Il caro energia, in questo momento, è un problema drammatico. Un problema drammatico per il mondo in generale ma anche per EcorNaturaSì. Abbiamo quadruplicato il costo dell’energia elettrica in una situazione paradossale: dal 2014 abbiamo il 100% dell’energia da fonti rinnovabili, quindi non utilizziamo nessuna fonte fossile. Nonostante questo, paghiamo esattamente come se utilizzassimo esclusivamente gas metano”. Così Fausto Jori, ad NaturaSì, sulla crisi energetica e l’impatto sulle imprese. 

I numeri. “Nel 2020 pagavamo circa 2,5 milioni di euro di energia elettrica come gruppo, come sedi; nel 2022 stimiamo di pagare circa 10,5 milioni di euro, quindi una cifra esorbitante. Un negozio, uno dei nostri 350 negozi distribuiti per l’Italia, passava da circa l’1,5-2% di incidenza dell’energia elettrica a oltre il 6% – spiega – Significa che i negozi non stanno in piedi. E non abbiamo tante leve perché i negozi vendono beni alimentari; quindi, non è che si possono chiudere e non si possono spegnere i frigo, perché se uno vuole comperare latte, formaggio, deve essere a temperatura controllata. Quindi una situazione veramente drammatica, paradossale”.  

Da qui l’appello. “Noi reputiamo che ci sia necessità da parte del governo di intervenire, e non tra una settimana, un mese, ma adesso. La situazione è veramente drammatica. Noi abbiamo addirittura preso dei mezzi a metano per ridurre l’inquinamento; abbiamo una quarantina di mezzi a metano in azienda che fanno milioni di chilometri all’anno e adesso costano l’inverosimile”, continua 

Jori chiede da parte del governo e dell’Unione Europea “una decisione rapidissima, in particolare nel disaccoppiare le fonti di energia”. “Se l’energia da fonti fossili, gas, costa 450 euro, è un valore totalmente diverso da quello delle fonti rinnovabili. La fonte rinnovabile costa generalmente, e questi sono dati formali, da 60 a 70 euro per megawattora, da fotovoltaico, idroelettrico, eolico. Quindi un numero molto più basso. Noi dobbiamo disaccoppiare, fare in modo che il prezzo dell’energia elettrica sia diverso per le fonti rinnovabili rispetto a quelle fossili. Questo sarebbe un vantaggio non solo per noi come azienda ma per tutti quelli che credono nella transizione ecologica. La transizione ecologica non può essere solo una parola, devono esserci i fatti. Il disaccoppiamento è una risposta concreta e dobbiamo averlo subito. È un’opportunità per questo Paese”, conclude. 

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