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Israele-Hamas, Usa inviano altri 900 soldati: “Chi attacca sarà colpito”

(Adnkronos) - Il Pentagono invierà altri 900 soldati americani in Medioriente per rafforzare i militari già presenti nell'area, aumentare le difese aeree e salvaguardare il personale Usa nel momento di altissima tensione per il conflitto tra Israele e Hamas, con la concreta prospettiva di un attacco israeliano nella Striscia di Gaza. Lo ha detto l'addetto…

(Adnkronos) – Il Pentagono invierà altri 900 soldati americani in Medioriente per rafforzare i militari già presenti nell’area, aumentare le difese aeree e salvaguardare il personale Usa nel momento di altissima tensione per il conflitto tra Israele e Hamas, con la concreta prospettiva di un attacco israeliano nella Striscia di Gaza. Lo ha detto l’addetto stampa del Pentagono, il generale di brigata Patrick Ryder, precisando che si tratta principalmente di militari specializzati nella difesa aerea e missilistica. 

Gli Stati Uniti risponderanno ”nel momento e nel modo da noi scelti” alla recente ondata di attacchi contro le truppe americane di stanza in Medio Oriente, ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby. Gli Stati Uniti ritengono che gli attacchi contro le basi Usa nella regione siano stati compiuti da milizie filo iraniane. Il Pentagono aveva specificato che solo nell’ultima settimana le basi Usa erano state attaccate 12 volte in Iraq e quattro in Siria. Il Pentagono ha spiegato che nelle ultime 24 ore è stato sventato un attacco contro la base militare Usa a Erbil, nel Kurdistan iracheno. 

Intanto, la Casa Bianca ha fatto sapere che sosterrà ”pause umanitarie” nella guerra tra Israele e Hamas per Gaza. Secondo Kirby, si tratta di ”pause sul campo di battaglia localizzate, temporanee e specifiche in modo che l’assistenza umanitaria arrivi alla popolazione che ne ha bisogno o che le persone possano lasciare la zona in relativa sicurezza”. 

Kirby ha sottolineato che ”pensiamo che sia un’idea da esplorare” e che le pause potrebbero durare ”ore” o ”giorni”. Kirby ha spiegato che non si riferisce al ”cessate il fuoco” chiesto dal Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e da diversi governi. 

 

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