(Adnkronos) – Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere di fronte alle domande del giudice del Tribunale di Grosseto un gigliese di 57 anni e una romana di 3, finiti agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura nell’ambito di un’inchiesta che, a vario titolo, ipotizza i reati di fatti violenze sessuale, rapina, lesioni e spaccio. La notizia è riportata oggi dal “Corriere Fiorentino”.
Tutto nasce lo scorso agosto quando una donna viene trovata per strada dai carabinieri dell’Isola del Giglio. Lei – che ha 38 anni – viene soccorsa e racconta cosa le è successo alla fine di agosto quando, sbarcata sull’isola qualche settimana prima per lavoro, un amico la porta a comprare droga. Alla fine degli accertamenti la Procura contesta alla coppia di aver ceduto cocaina alla donna “durante tre giorni di festini”, “ospite a casa loro”. In base a quanto accertato dagli inquirenti l’uomo a un certo punto le avrebbe offerto di pagare non con i soldi ma con una prestazione sessuale. La donna, che aveva sempre rifiutato, nei giorni successivi era ritornata nella stessa abitazione per una cena alla quale avevano preso parte anche altre persone. Quella sera la situazione sarebbe finita male: la vittima sarebbe stata minacciata dalla compagna dell’uomo perché, a suo dire, si stava approfittando del suo fidanzato per ottenere cocaina. Le due donne sono anche arrivate alle mani e l’uomo sarebbe intervenuto a difesa della compagna. Per due ore, stando al racconto della vittima, lei sarebbe stata malmenata da entrambi in quella casa. Ma una volta che la romana finita sul registro degli indagati è uscita di casa per andare al bar, l’uomo avrebbe costretto la vittima ad un rapporto sessuale.
“Faccio tutto quello che vuoi”, avrebbe detto la donna all’uomo che ha abusato di lei sul divano. Al gigliese finito sotto accusa la Procura contesta l’aggravante di minorata difesa: in quel momento la vittima non era in grado di essere razionale. Una volta ricevuta la denuncia i carabinieri hanno, a questo punto, fatto partire le intercettazioni. In una telefonata tra la vittima e un’amica, lei stessa ha ripercorso con esattezza quei giorni in una casa del Giglio.
I carabinieri, durante l’indagine, avrebbero anche ricostruito alcuni episodi di spaccio tra l’Isola e Porto Santo Stefano, anche grazie a delle telecamere che hanno piazzato nell’auto dell’uomo. La coppia è stata fermata all’imbarco per il Giglio: nella macchina sono spuntati 75 grammi di cocaina, che erano nascosti in mezzo alle spezie. Il giudice – dopo aver dispoto i domiciliari per lui e l’obbligo di dimora a Roma per lei – aveva poi deciso di mettere entrambi ai domiciliari in attesa dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto martedì 27 dicembre.