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Inflazione: cos’è, come si misura, quali effetti produce

(Adnkronos) - L'inflazione continua ad aggiornare record, con valori che riportano all'inizio degli anni Ottanta. Salgono i prezzi, aumenta il costo della vita, diminuisce il potere d'acquisto degli italiani. In particolare, ad agosto, è arrivata a un livello (+8,4%) che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu pari a +8,8%). Ma cos'è esattamente l'inflazione,…

(Adnkronos) – L’inflazione continua ad aggiornare record, con valori che riportano all’inizio degli anni Ottanta. Salgono i prezzi, aumenta il costo della vita, diminuisce il potere d’acquisto degli italiani. In particolare, ad agosto, è arrivata a un livello (+8,4%) che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu pari a +8,8%). Ma cos’è esattamente l’inflazione, come si misura e quali effetti produce?. Ecco le risposte dell’Istat, che mensilmente misura l’andamento del’indice dei prezzi al consumo.  

Cosa si intende per inflazione? Con il termine “inflazione” ci si riferisce al fenomeno dell’aumento continuo e generalizzato dei prezzi. Si ha inflazione nel caso in cui gli aumenti dei prezzi siano diffusi nel sistema economico e tendano a ripetersi nel corso del tempo. Un aumento dell’inflazione corrisponde ad un aumento della velocità di crescita dei prezzi, mentre una riduzione dell’inflazione si verifica quando i prezzi, pur essendo in aumento, crescono ad una velocità minore. Si parla invece di “deflazione” qualora i prezzi mostrino una tendenza diffusa e persistente alla diminuzione, in un contesto più generale di recessione economica. 

Cos’é la perdita del potere di acquisto? E’ la diminuzione dell’insieme di beni e servizi che si possono acquistare con lo stesso ammontare di moneta in presenza di aumenti dei prezzi. Per fare un semplice esempio: se i prezzi di un determinato paniere di prodotti nel corso del tempo seguono un andamento crescente, a parità di moneta spesa, sarà possibile acquistare quantità sempre minori di quegli stessi prodotti. 

Come si misura l’inflazione? La misura dell’inflazione consiste nel calcolo mensile della variazione dei prezzi di un insieme prefissato di beni e servizi (cosiddetto “paniere”). In Italia, come negli altri Paesi europei, il calcolo dell’indice è affidato all’Istituto nazionale di statistica. L’Istat produce tre diversi indici: l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC); l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) e l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI). L’indice NIC è quello utilizzato per la misura dell’inflazione nazionale. L’indice IPCA è calcolato per assicurare una misura dell’inflazione comparabile con i Paesi dell’Ue, con l’adozione di un impianto concettuale, metodologico e tecnico condiviso. L’indice FOI, senza tabacchi, è generalmente utilizzato per le rivalutazioni monetarie.  

Come avviene la raccolta dei dati? Sono quattro le modalità di raccolta dei dati: la prima, che, con riferimento al paniere NIC, riguarda il 56,2% dei prodotti del paniere (in termini di peso), è la rilevazione effettuata dai rilevatori comunali sul territorio; la seconda, relativa al 22,8% del paniere, è la rilevazione condotta direttamente dall’Istat anche mediante tecniche di scarico automatico dei dati (web scraping) dalla rete Internet o tramite acquisizione da grandi fornitori di dati; la terza sono gli scanner data provenienti da 21 gruppi della Grande Distribuzione Organizzata che rappresentano il 12,8% del paniere NIC; la quarta è la raccolta che avviene utilizzando una fonte amministrativa (la base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo Economico) e che riguarda il 3,7% del paniere. Infine, per alcuni prodotti, che incidono per il 4,5%, la rilevazione viene effettuata con modalità mista. 

 

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