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Impresentabili, La Mantia: “Amareggiato, un errore inserirmi nella lista”

(Adnkronos) - "Sono veramente amareggiato. L'ho appreso pochi minuti fa di essere stato inserito tra gli impresentabili. E' un errore clamoroso, per me un impresentabile è una persona che ha avuto delle condanne per mafia o per reati contro la pubblica amministrazione. Io sono una persona per bene. Fa male essere inseriti in questa lista.…

(Adnkronos) – “Sono veramente amareggiato. L’ho appreso pochi minuti fa di essere stato inserito tra gli impresentabili. E’ un errore clamoroso, per me un impresentabile è una persona che ha avuto delle condanne per mafia o per reati contro la pubblica amministrazione. Io sono una persona per bene. Fa male essere inseriti in questa lista. Ma ora che succede?”. A parlare con l’Adnkronos è l’architetto Francesco La Mantia, candidato con ‘Noi con l’Italia’ al Consiglio comunale di Palermo, a sostegno di Roberto Lagalla. Il suo nome è stato inserito tra gli impresentabili. Nei suoi confronti è stata emessa una condanna in primo e secondo grado per il reato di riciclaggio ma la Corte di Cassazione ha annullato la condanna di appello con rinvio alla Corte di Appello di Palermo con udienza fissata il prossimo 17 novembre. 

“Il mio è un caso giudiziario particolare – dice La Mantia – sono finito sotto processo per un assegno ricevuto a titolo di prestito ed è stato ritenuto riciclaggio, e sono state coinvolte altre persone. Sono stato condannato nei due gradi di giudizio ma Cassazione ha annullato con rinvio”: “Ho pure consultato un avvocato prima di candidarmi – spiega – e mi ha detto che ero eleggibile”. Poi ribadisce: “Sono sorpreso e molto amareggiato. Finire nella lista degli impresentabili per un assegno cambiato mi sembra un colpo basso”. 

“Io sono onesto e innocente – dice ancora La Mantia -sono coinvolto marginalmente in questo processo che ripeto non riguarda la pubblica amministrazione o la mafia. Per me e la mia famiglia è molto grave sentire questo, mi da veramente molto fastidio. Io ho 42 anni, faccio l’architetto, ho sempre rigato dritto. Ho avuto questa vicenda che mi è caduta addosso, solo perché avevo un amico che mi aveva prestato soldi con un assegno, poi ha fatto bancarotta e questo assegno per l’accusa era riciclaggio. Avevo chiesto il rito abbreviato. Poi la Cassazione ha annullato perché mancavano le prove”. La Mantia si dice “preoccupato per l’onda mediatica, che finora non mi ha mai coinvolto, essere additato tra gli impresentabili senza avere commesso reati è davvero avvilente…”.  

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