(Adnkronos) – ”Oltre due miliardi di investimenti totali in equity in startup hi-tech italiane sono un soddisfacente risultato soprattutto se, come ben evidenzia l’interessante ricerca del Politecnico di Milano, triplicano rispetto a due anni fa, però è un valore sottodimensionato di almeno 10 volte rispetto al potenziale di attrazione che la nostra economia deterrebbe soprattutto se alle start up abbinassimo le nostre Pmi, che per dimensioni sono simili sono poco più grandi di una start”. Lo dice Giovanna Voltolina, riconosciuta investor a livello internazionale ed esperta del settore italiano.
”Se infatti si considerasse la quantità di Pmi, un immane patrimonio di ingegno, laboriosità e capacità di sviluppare il prodotto, ad elevato potenziale presenti nel nostro paese, e non mi riferisco quindi solo alle aziende tech – specifica l’esperta – la nostra economia potrebbe decollare a tal punto da scalare anche la classifica dei paesi più industrializzati al mondo, con conseguente benessere sull’indotto, sul lavoro, sul sociale e, non ultimo, per le casse erariali”.
“Come recita il vecchio adagio del nostro settore ‘i soldi ci sono’, eccome – spiega Giovanna Voltolina – ma spesso l’imprenditore non sa come accedervi e soprattutto, ed è questo è il gap culturale che dobbiamo superare con le nostre Pmi – sottolinea l’investor – che rappresentano il 90% delle nostre aziende, teme che i fondi d’investimento possano poi ‘scippargli’ l’azienda, laddove invece gli equity partner, che non abbiano come obiettivo la mera speculazione – e sono tantissimi sul mercato internazionale – possono apportare valore in termini di governance, sostegno alla proprietà e sviluppo commerciale facendo decollare il business dell’azienda in maniera molto accelerata ed anche sostenibile”.