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Icch presenta ‘Brand Italia’, il Paese che si racconta

(Adnkronos) - Presentato il nuovo numero della rivista trimestrale prodotta dall’International Corporate Communication Hub (Icch) dal titolo “Brand Italia, il Paese che si racconta” a Palazzo Cusani a Milano. L’International Corporate Communication Hub (Icch) è il primo osservatorio internazionale sulla comunicazione corporate e istituzionale, composto da un Comitato Scientifico e un Comitato Accademico coordinato dall’Università Iulm,…

(Adnkronos) – Presentato il nuovo numero della rivista trimestrale prodotta dall’International Corporate Communication Hub (Icch) dal titolo “Brand Italia, il Paese che si racconta” a Palazzo Cusani a Milano. 

L’International Corporate Communication Hub (Icch) è il primo osservatorio internazionale sulla comunicazione corporate e istituzionale, composto da un Comitato Scientifico e un Comitato Accademico coordinato dall’Università Iulm, nato con l’obiettivo di analizzare, capire e prevedere le tendenze, i metodi e i mezzi virtuosi del mondo della comunicazione. Ha introdotto i lavori Pierangelo Fabiano, Segretario Generale di Icch: “E’ il settimo numero di The Corporate Communication Magazine, il nostro trimestrale di approfondimento sui temi di corporate communication e della comunicazione istituzionale. In questo numero abbiamo deciso di approfondire il tema del nation branding e, più nello specifico, del Brand Italia. Nel nuovo numero, intitolato appunto ‘Brand Italia, il Paese che si racconta’, abbiamo preso in esame l’aumento della complessità della comunicazione relativa a un Paese, abbiamo visto quanto sia importante dirigere la comunicazione verso target molto diversi e verso un’audience allargata, adattando il modo di comunicare alle specifiche caratteristiche dei target e dei Paesi nei quali si vuole portare il Brand Italia”. 

Indirizzo della discussione a cura di Barbara Mazzali, Assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda della Regione Lombardia. “Il Mise è diventato il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e con questa lettura le imprese sono le protagoniste e creano ricchezza. Il Made in Italy piace perché è fatto di cose belle e cose buone. E oggi si può aggiungere un’altra qualità: piace perché è sostenibile: i consumatori sono più consapevoli e in particolare quelli che acquistano prodotti italiani chiedono sostenibilità in senso completo – più diritti, più rispetto delle regole sul lavoro, elevati standard sociali e ambientali”. 

”Le mie deleghe alla Moda e al Design fanno diretto riferimento al valore del Made in Italy che sono per i nostri prodotti sinonimo di qualità e di creatività, di tradizione e innovazione: un mix unico al mondo che si alimenta e trae continua ispirazione dalla natura, dalla cultura e dalla bellezza che nei secoli è stata generata nel nostro paese e che ancora oggi richiama e contamina i creativi di tutto il mondo”. 

”Ci tengo anche a sottolineare tutta la forza del Made in Italy nel turismo, che in Lombardia continua a crescere. Il nostro obiettivo, anche in preparazione del grande evento olimpico e paralimpico Milano-Cortina 2026, è di sfruttare a pieno il destination branding. Vogliamo esaltare l’appeal emozionale delle principali località turistiche regionali, il loro valore unico, l’identità peculiare per riuscire ad attrarre turisti/consumatori sempre più orientati a usare la marca come metodo di scelta. Si tratta di un’applicazione nuova del concetto di brand su cui abbiamo iniziato a lavorare e che presto ci porterà alla redazione di un piano di marketing che conterrà il nuovo concept da offrire al turista nazionale ed internazionale, per valorizzare la forza attrattiva dei nostri brand commerciali”. 

Hanno poi preso parte al dibattito: Alessandra Bianco, Corporate Communication Director – Lavazza Eventi Sole Director, Lavazza; Enrico Bocedi, Global Public Affairs, Communications and Sustainability Senior Director, Campari Group; Vittorio Cino, Direttore Generale, Centromarca e Ibc; Simone Crolla, Consigliere Delegato, American Chamber of Commerce in Italy; Cristiana Falcone, Direttore non esecutivo nel Board di Tim; Stefania Romenti, Professoressa Iulm; Pier Donato Vercellone, Chief Communication Officer, AC Milan; Luca Vignaga, Ceo, Marzotto Lab.  

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