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Gravina: “Va rifondato tutto il calcio”

(Adnkronos) - "C'è chi parla di riforma dei campionati, ma va rifondato tutto il calcio". Lo dice il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, oggi a Napoli per la presentazione della prima cattedra universitaria italiana specificamente dedicata alla 'Giuridicità delle regole del gioco del calcio'. La cattedra nasce in seno all’indirizzo in Diritto e management dello…

(Adnkronos) – “C’è chi parla di riforma dei campionati, ma va rifondato tutto il calcio”. Lo dice il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, oggi a Napoli per la presentazione della prima cattedra universitaria italiana specificamente dedicata alla ‘Giuridicità delle regole del gioco del calcio’. La cattedra nasce in seno all’indirizzo in Diritto e management dello sport del Corso di laurea triennale in Scienze dei Servizi giuridici dell’Università degli Studi della Campania ‘Luigi Vanvitelli’.  

“Dobbiamo guardarci in faccia ed essere coerenti: visionari, sì, ma mantenendo presente il grande senso di responsabilità. Non si può più considerare soprattutto l’interesse del singolo: dobbiamo privilegiare l’interesse di tutti. Serve una rivoluzione culturale” afferma Gravina, che inoltre sottolinea: “I bilanci di una società di calcio devono essere più corretti di quelli della società civile, perché bisogna essere un esempio. Il sistema delle regole fa parte del sistema economico”. 

“L’etica è una condizione necessaria e fondamentale nel mondo del calcio, dello sport e della pratica. Questi mondi hanno in comune una stretta adempienza alle regole, che servono ad assicurare una capace organizzazione. Deve esserci una stretta comunione di intenti. Il mondo del calcio sembra così distante dal nostro, ma non lo è” dice il presidente della Federcalcio. 

“Dobbiamo invertire il concetto di norma. La politica deve capire che esiste il mondo dell’industria del calcio che merita considerazione e rispetto. Versiamo oltre un miliardo annuo nelle casse dello Stato. Siamo una vera e propria industria. Ci rivolgiamo a numerosi settori merceologici diversi. Quando il calcio grida aiuto, e non assistenzialismo, lo fa per rivendicare un suo posizionamento corretto nel Paese. Lo fa a ragion veduta, perché siamo in un momento di crisi, di transizione”. 

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