(Adnkronos) – “E’ legittimo che i partiti cerchino di realizzare le promesse elettorali, oggi non ci sono le condizioni per farlo in questo momento. Ci sarà tempo per fare la flat tax o i prepensionamenti” ma “oggi le poche risorse vanno messe a difesa dell’industria e delle famiglie”. Lo ha detto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, nel corso della ‘Festa dell’Ottimismo 2022’ organizzata dal ‘Foglio’.
“Le sfide a breve”, ha aggiunto, sono quelle di “sostenere l’industria italiana, perché non si tratta di una battaglia corporativa ma perché senza industria non c’è Italia. E’ interesse nazionale e sicurezza nazionale salvaguardarla, perché sono a rischio le imprese e quindi centinaia di migliaia di famiglie”.
“Abbiamo usufruito di un rimbalzo importante negli anni precedenti, che ci ha consentito un extra gettito fiscale di 60 miliardi che il governo ha utilizzato per tamponare l’emergenza. L’anno prossimo rallenteremo, le risorse sono scarse – ha ribadito – e vanno messe tutte sul tema dell’energia, per difendere famiglie e imprese”.
“Il governo, noi l’abbiamo sempre detto dal giorno uno, quindi da domani, dovrà intervenire sul tema dell’energia perché è un tema di emergenza nazionale. Deve intervenire urgentemente con interventi congiunturali, quindi da qui alla fine dell’anno proseguire nel sostegno al caro bollette per imprese e famiglie. E poi mettere in campo tutte quegli interventi di natura strutturale, perché noi paghiamo anni di scelte scriteriate sull’energia, e quindi dobbiamo mettere adesso in sicurezza il paese”, ha continuato Bonomi.
“Un rinnovo del contratto defiscalizzato quanto può portare in più? Per portare soldi in tasca agli italiani serve un taglio del cuneo fiscale”, ha detto ancora, continuando: “Dobbiamo analizzare che tipo di inflazione abbiamo, è particolare. Presupponiamo che abbia una curva. E’ ovvio che è stato eroso il potere d’acquisto soprattuto per le fasce di reddito più basse, ed è per questo che chiedevamo un taglio contributivo cuneo fiscale, per mettere più soldi in tasca a italiani”.
Per Bonomi non preoccupa “la capacità del governo di fare il Pnrr o no” ma “la domanda e l’offerta: dobbiamo scaricare 170 miliardi di investimenti, realizzare infrastrutture e al di là” delle problematiche legate “alle materie prime, il tempo di realizzazione è molto breve, non so se il sistema industriale sia in grado di realizzarle entro il 2026”.
Ma, ha avvertito, “non è un problema solo italiano, ma anche di altri Paesi e quindi va riconfigurato il Piano a livello europeo, va modificato nelle tempistiche perché tra quando è stato pensato a oggi abbiamo avuto una crisi di materie prime per prezzi e disponibilità e una crisi energetica”.
Se il governo “chiederà di incontrarci, siamo a disposizione. Valuteremo l’azione nel merito dei provvedimenti come abbiamo sempre fatto. Se farà bene diremo ‘bene’, se farà male diremo che per noi sta sbagliando strada. Ma sui singoli provvedimenti come sempre”, le parole del presidente di Confindustria.