(Adnkronos) – Generali è, da sempre, una preda ambita. Anche se il controllo di Mediobanca ha assicurato una relativa stabilità, solo ipoteticamente scalfita dalle contese che hanno visto gli azionisti fronteggiarsi, e contarsi, nel tentativo di rompere un equilibrio consolidato. Il tentativo di Francesco Gaetano Caltagirone di sovvertire l’ordine costituito è formalmente finito con l’assemblea 2022, che ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione, confermando il ceo Philippe Donnet al timone del gruppo. Ora, l’autorizzazione a salire oltre il 10% concessa dall’Ivass a Delfin, la holding finanziaria della famiglia Del Vecchio, sembra riaprire i giochi. Fino a che punto e con quali reali possibilità di mettere in discussione il controllo di Piazzetta Cuccia saranno le prossime settimane a dirlo. Per ora, ci sono alcuni punti fermi su cui ragionare: la precisazione arrivata da Delfin, la reazione dei mercati, i buoni risultati del primo gruppo assicurativo italiano e di Donnet.
La richiesta presentata all’Ivass in data 17 aprile 2023, al fine di poter esercitare diritti di voto per più del 10% in Assicurazioni Generali, ha precisato Delfin “si è resa necessaria – ai sensi di legge – in conseguenza del piano di acquisto di azioni proprie avviato da Assicurazioni Generali nell’agosto del 2022 e implementato nei mesi successivi, piano che ha determinato il superamento involontario, da parte di Delfin, della soglia del 10% dei diritti di voto esercitabili in Assicurazioni Generali, alla luce della sospensione dei diritti di voto per le azioni proprie acquistate dalla società”. Tale richiesta, accolta in data 30 giugno 2023 dall’Autorità, ha aggiunto la holding, “non sottintende dunque alcuna particolare strategia di Delfin, se non quella di agire in conformità alle regole rispetto alla propria posizione quale azionista della compagnia assicurativa triestina”. Una puntualizzazione dovuta, per la trasparenza necessaria con i mercati, che non esclude alcuno scenario. Incassata l’autorizzazione, Defin potrebbe effettivamente salire ancora nel capitale, spostano gli equilibri finora consolidati.
I mercati hanno reagito alla notizia anticipata da Repubblica premiando il titolo Generali. E’ il segnale che l’ipotesi di una scalata al Leone di Trieste viene considerata comunque concreta. A Piazza Affari, a due ore dalla chiusura delle contrattazioni, è il titolo in maggiore rialzo: 3,44%, con l’indice generale a +0,90%.
Altro fattore chiave per qualsiasi analisi è l’andamento della società. Generali ha realizzato nel 2022 il miglior risultato operativo di sempre, a 6,5 miliardi (+11,2%), principalmente guidato dal ramo Vita, insieme alla crescita del ramo Danni, e un utile netto in crescita a 2,912 miliardi (+2,3%).
Una sintesi la fa Gabriel Debach, market analyst di eToro: “I risultati positivi del nuovo ceo Donnet e di Nagel in Mediobanca, grazie a utili consistenti e generosi dividendi, passano attualmente in secondo piano, con il mercato che si concentra sulle possibili scalate e crescite nei prezzi dei relativi titoli. È importante prepararsi a una probabile volatilità in arrivo, poiché questa è solo una mossa all’interno del complesso gioco degli scacchi finanziari”. (Di Fabio Insenga)