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Gabrielli: “Russia Nessun Grande Fratello, non si investiga su opinioni”

(Adnkronos) - "Ognuno di noi ha una storia e una credibilità che parte non da ora e talune insinuazioni rischiano di essere lesive delle storie di chi, nel bene o nel male, cerca di servire il Paese". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Franco Gabrielli, nella conferenza stampa indetta sul cosiddetto bollettino sulla disinformazione…

(Adnkronos) – “Ognuno di noi ha una storia e una credibilità che parte non da ora e talune insinuazioni rischiano di essere lesive delle storie di chi, nel bene o nel male, cerca di servire il Paese”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Franco Gabrielli, nella conferenza stampa indetta sul cosiddetto bollettino sulla disinformazione russa. “Non esiste nessun Grande Fratello o Spectre in Italia, non si investiga sulle opinioni” ma i riflettori sono accesi “sulla circolazione di fake news”, aggiunge Gabrielli, collegato da remoto a causa della positività al covid.  

“C’è una mano solerte dietro la diffusione del bollettino”, “un fatto gravissimo” e rispetto al quale “nulla resterà impunito, credo che lo dobbiamo al Paese”, assicura il sottosegretario, continuando: “La disinformazione è figlia della minaccia ibrida” e il tavolo istituito nel 2019 e coordinato dal Dis non porta avanti “un’attività iniziata con la guerra in Ucraina, ma prima della pandemia, su sollecitazione della Ue e dei partner atlantici affinché i Paesi alleati si dotassero di sistemi di monitoraggio della minaccia ibrida”.  

Giornalisti o politici oggetto di investigazione o di monitoraggio da parte dell’intelligence? “No, senza se e senza ma. Non ci sono né giornalisti e men che meno politici, l’ho detto in maniera chiara” anche sulla vicenda che ha coinvolto il senatore Matteo “Salvini, su questo “bisogna essere chiari o rischiamo di farci male”, afferma ancora Gabrielli. 

Il Bollettino sulla disinformazione russa non attiene alla sicurezza nazionale “ma a salvaguardare le persone che sono citate nei documenti”, ha poi spiegato precisando che con “due fugaci riferimenti a persone” non è possibile “sostenere che questa attività abbia a che fare con le opinioni dei cittadini di questo Paese”. Dunque il termine “riservato è proprio il minimo sindacale e risponde all’esigenza di tutelare le persone che sono coinvolte”. 

“Con riferimento all’ex presidente della commissione Esteri, Petrocelli, che si è sentito giustamente leso da questa vicenda” della cosiddetta lista anti-Putin “vorrei rassicurarlo che il suo nominativo non compare in nessun tipo di investigazione, così come non esistono i nominativi che sono stati fatti dal giornale e presenti anche nel bollettino: un conto è riportare dichiarazioni, un conto svolgere approfondimenti e investigazioni”, puntualizza quindi Gabrielli in conferenza stampa. 

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