(Adnkronos) – Tutta la comunità politica di Forza Italia si stringe intorno al suo leader Silvio Berlusconi, ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano, e spera in una pronta guarigione dell’ex presidente del Consiglio. Ma nel partito ci si interroga sul futuro e su ciò che un eventuale post-Berlusconi potrebbe significare per la creatura politica lanciata nel 1994 dall’imprenditore milanese. Sullo sfondo il rischio di una diaspora con la relativa dissoluzione di Forza Italia, che i vertici intendono scongiurare a tutti i costi. Sia il coordinatore nazionale di Fi Antonio Tajani che il capogruppo azzurro alla Camera Paolo Barelli hanno smentito che si sia parlato di congresso. E anche Alfredo Messina, ex senatore e amministratore nazionale del partito, interpellato telefonicamente dall’Adnkronos conferma che “non c’è attualmente un progetto preciso per celebrare un congresso”. Da statuto, Messina risulta il depositario del simbolo di Forza Italia. Dunque, qualsiasi futura decisione sul ‘brand’ dovrà passare da lui: “Certamente – sottolinea -, da statuto così è previsto. Sono il depositario del simbolo. E nessuno ha chiesto di cambiare lo statuto”.
Messina confida in un recupero di Berlusconi: “Aspettiamo fiduciosi che si ristabilisca, speriamo di avere presto notizie positive in tal senso”. E sulla sopravvivenza del partito di Arcore assicura che il progetto Fi è destinato a proseguire: “Forza Italia esprime idee condivise da molti elettori e deve continuare a camminare sulle sue gambe, pur con tutte le difficoltà che ci sono. Il partito deve andare avanti. Il presidente Berlusconi, quando ha iniziato la sua attività politica, lo ha fatto per portare avanti le idee di milioni di elettori e noi dobbiamo continuare su questa linea. Tutto comunque dipende dal presidente, dal rientro in possesso delle sue facoltà”.
La situazione finanziaria del partito non è delle più rosee e questo Messina, l’uomo dei conti di Fi, lo sa benissimo. Forza Italia ha un debito di circa 100 milioni di euro proprio con la famiglia Berlusconi – lo stesso Cavaliere ha firmato le fidejussioni. E c’è chi teme un disimpegno economico da parte dei figli del leader di Arcore, prospettiva che metterebbe a repentaglio la continuità di Forza Italia: “Abbiamo un forte debito, questo è chiaro. Ma non ho sentito, da parte di nessun membro della famiglia, nulla che possa compromettere l’esistenza di questa iniziativa che Berlusconi ha avviato molti anni fa. Escluderei iniziative da parte dei figli che possano far precipitare la situazione. Il partito andrà avanti – assicura l’ex parlamentare – perché porta avanti le idee del presidente”.