(Adnkronos) – “Alla base dell’aumento dei casi di febbre di Dengue a Singapore ci sono fattori climatici che hanno favorito la riproduzione delle zanzare tigre, vettore del virus. Alle nostre latitudini, però, non dobbiamo preoccuparci. Ogni anno abbiamo decine di casi di Dengue importati, persone che vengono infettate nelle zone endemiche e poi si ammalano a casa. Non abbiamo mai avuto focolai epidemici, contrariamente a quanto è avvenuto, con piccole epidemie, per la Chikungunya, sempre trasmessa dalle zanzare”. Lo spiega all’Adnkronos Salute il virologo Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia.
Nel nostro Paese, “la zanzara tigre è presente dagli anni ’90. C’è ovviamente il rischio che, da un caso importato, il virus possa essere trasmesso ad altri. Ma non è un patogeno endemico. Ciò che sta accadendo a Singapore non è una condizione che può riproporsi da noi. Non ci sono quindi motivi di allarme ma, da tempo, è attivo un sistema di sorveglianza proprio per identificare in fretta casi importati, o autoctoni, legati a tutti i possibili virus trasmessi dalle zanzare, Dengue ma anche West Nile, Chikungunya, Zika. Non siamo inermi o poco attenti perché ormai da anni monitoriamo attivamente”, dice Maga.
Il virus di Dengue – continua l’esperto – “riflette l’andamento della popolazione delle zanzare e se le condizioni climatiche ne hanno favorito la riproduzione è ovvio che ci sono più casi. La ‘tigre’, che è il vettore principale, ha inoltre la caratteristica di pungere lungo tutto l’arco delle 24 ore, non solo di sera come le ‘nostre’ zanzare autoctone che vanno in cerca di cibo al tramonto. E questo moltiplica la sua capacità diffondere il virus”.