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EuMed, Tajani sprona Paesi Mediterraneo: “Dobbiamo contare di più a Bruxelles”

(Adnkronos) - "Rappresentiamo il 46% della popolazione dell'Ue e oltre il 42,5% del suo Pil. Dobbiamo riuscire a contare di più a Bruxelles, ad avere una voce più forte. Dobbiamo infatti constatare che spesso le nostre opinioni non hanno pesato in modo proporzionale al rilievo delle nostre nazioni". Questa la posizione del governo italiano, espressa…

(Adnkronos) – “Rappresentiamo il 46% della popolazione dell’Ue e oltre il 42,5% del suo Pil. Dobbiamo riuscire a contare di più a Bruxelles, ad avere una voce più forte. Dobbiamo infatti constatare che spesso le nostre opinioni non hanno pesato in modo proporzionale al rilievo delle nostre nazioni”. Questa la posizione del governo italiano, espressa dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso del vertice Eu Med-9 di Alicante. “Dobbiamo diventare un gruppo coeso e che conta”, ha esortato il titolare della Farnesina, che fa le veci della premier Giorgia Meloni, rimasta a Roma a causa di un’influenza.  

“Siamo infatti tutti d’accordo – ha proseguito Tajani – che dobbiamo rendere il nostro coordinamento più efficace, consolidando i lavori del gruppo Med 9 con incontri settoriali, ministeriali, ad esempio in formato esteri, energia, affari europei e ambiente, agricoltura. Dobbiamo avere una cooperazione più efficace tra i Paesi dell’area”.  

“Vogliamo lanciare un vertice dell’Ue con il vicinato meridionale nel 2023 – ha detto Tajani – I nostri amici spagnoli che avranno la presidenza Ue sanno che possono contare su di noi. Pochi giorni fa ho partecipato a un interessante vertice Ue Balcani occidentali. Perché non possiamo costruirne uno con i vicini del Sud? Abbiamo discusso degli effetti dell’aggressione russa all’Ucraina in particolare sulla nostra regione, dobbiamo lavorare insieme ai partner della sponda Sud del Mediterraneo per arginare l’emergenza legata alla sicurezza energetica alimentare e naturalmente migratoria”. 

Per quanto riguarda l’immigrazione “non se n’è parlato durante gli incontri, né durante la colazione né durante la prima tavola rotonda. Noi abbiamo posto e continueremo a porre in tutte le sedi un problema che è globale. Non è una questione Italia-Francia o Italia-Germania. Noi vogliamo che si affronti un tema che può essere risolto solo a livello europeo” ha sottolineato il vicepremier. 

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