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Elezioni, Infante (Insieme): “Procederemo con firme digitali, pronti ad invalidare elezioni”

(Adnkronos) - "Il numero di firme richieste per presentare nuove formazioni politiche è spropositato e non ha paragone con gli altri paesi europei ed è grave il colpo di mano notte tempo con cui a fine dicembre è stato bocciato l'emendamento sulla firma digitale per la presentazione delle liste elettorali. Noi non escludiamo di procedere…

(Adnkronos) – “Il numero di firme richieste per presentare nuove formazioni politiche è spropositato e non ha paragone con gli altri paesi europei ed è grave il colpo di mano notte tempo con cui a fine dicembre è stato bocciato l’emendamento sulla firma digitale per la presentazione delle liste elettorali. Noi non escludiamo di procedere ad una raccolta di firme digitali, ammessa dalla Cassazione per il referendum, anche se potrebbero non venirci riconosciute. In tal caso stiamo studiando la possibilità di arrivare alla Corte europea ed invalidare le elezioni”. Così all’Adnkronos Giancarlo Infante, della segreteria nazionale del Partito di centro Insieme, che aggiunge: “Anche la Corte costituzionale ha più volte riconosciuto l’iniquità delle leggi elettorali, ma si continua ad andare avanti perché nessuno si ribella ad un sistema che, continuando a perpetuare se stesso, fa crescere l’astensionismo. Dove sta scritto che i partiti già presenti in Parlamento – domanda provocatoriamente – non debbano guadagnarsi una riconferma del loro diritto a correre alle elezioni raccogliendo firme come fanno i new entry?”.  

“Il sistema in vigore lede infatti i cittadini e i nuovi gruppi che vogliono provare a partecipare alla lotta elettorale. Danneggia il diritto di scelta di quegli elettori che magari non firmerebbero più la ridiscesa in campo di vecchi partiti il cui operato giudicano fallimentare”. Secondo Infante, le regole rese sempre più rigide che impediscono anche a taluni gruppi in Parlamento l’accesso alle elezioni, così come le norme che sanciscono la possibilità di donare il 2 per mille solo ai partiti riconosciuti, “sono un vero e proprio vulnus della democrazia. Noi – annuncia – su tutte queste cose abbiamo intenzione di fare passi adeguati in sedi nazionali fino alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Perché siamo di fronte ad una democrazia malata, che vuole impedire quei cambiamenti che gli elettori con il loro astensionismo dicono che ci devono essere. Addirittura adesso, puntando alle elezioni ad agosto, subiamo una operazione che favorisce solo i gruppi organizzati, proprio quelli che hanno mostrato incapacità a governare”.  

Infante conclude: la vecchia guardia ha “studiato ben bene tutti gli aspetti. E si andrà avanti ma solo fino a quando la Corte costituzionale non cancellerà definitivamente le leggi inique che regolano la politica italiana, arrivando addirittura fino a sancire la nullità di elezioni non regolari alla luce della profonda insoddisfazione degli italiani”. (di Roberta Lanzara) 

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