(Adnkronos) – “Un momento difficile per l’economia italiana ed europea” è quello che si troverà ad affrontare il nuovo governo italiano che nascerà dopo le elezioni che hanno portato il centrodestra all’affermazione. E’ la valutazione fatta da S&P nel bollettino rilasciato dopo il voto di ieri. “Il nuovo governo italiano deve affrontare scelte difficili tra la recessione europea e l’alto debito”, sottolinea S&P, spiegando che “sulla scia dell’aumento dei prezzi dell’energia e dell’indebolimento della domanda globale, S&P Global Ratings prevede una lieve recessione in Italia il prossimo anno con una previsione del Pil in contrazione dello 0,1% prima di una ripresa dell’1,5% nel 2024”.
L’agenzia di rating S&P non prevede “rischi fiscali immediati dalla transizione al nuovo governo”. “La nostra previsione di base è che il nuovo governo – si legge nel bollettino emesso a seguito del voto – metta a punto la legge di bilancio 2023 entro la fine di ottobre e la sottoponga al parlamento a novembre, fatti salvi gli obiettivi di bilancio indicati nell’attuale programma di stabilità del governo, pubblicato nell’aprile 2022”.
PNRR – Secondo l’agenzia di rating S&P per l’Italia “la chiave per la ripresa economica (e indirettamente per le finanze pubbliche) nel 2023-2024 sarà se il nuovo governo attuerà le riforme del suo Piano nazionale per la ripresa e la resilienza per consentire l’erogazione dei restanti 145 miliardi di euro”. “Durante la campagna, – si legge nel bollettino emesso a seguito del voto – Giorgia Meloni, leader di Fratelli di Italia, ha manifestato interesse per le revisioni degli impegni italiani”, ma, sottolinea S&P, “a nostro avviso, un’eventuale riapertura potrebbe causare un ritardo nelle erogazioni programmate e aumentare l’incertezza sulle prospettive economiche in un momento in cui le condizioni di finanziamento delle famiglie italiane e dello Stato continuano a restringersi”. Inoltre un’eventuale rinegoziazione “potrebbe anche essere dannosa per le finanze degli enti locali e regionali italiani”.
PIL ITALIA – Il prodotto interno lordo dell’Italia quest’anno crescerà del 3,4% mentre nel 2023 è atteso precipitare in territorio negativo (-0,1%). E’ quanto emerge da una tabella contenuta nel dossier di S&p sulle previsioni dell’economia in Europa. Guardando la Germania, il pil dovrebbe registrare un aumento dell’1,5% nel 2022, che l’anno successivo scivolerebbe sotto lo zero (-0,3). La Francia dovrebbe salvarsi dal segno negativo nel 2023, ma di poco: +2,4% quest’anno e +0,2% il prossimo. La Spagna ottiene la performance migliore in termini di pil nel 2022, con un +4,5% e si difende bene anche nel 2023, con un +1,1%.
Passando all’inflazione, secondo S&p quest’anno in Italia dovrebbe attestarsi al 7,8% e scendere al 4,3% nel 2023. In Germania resterebbe su livelli elevanti entrambi gli anni (+8,4% e +7%), mentre in Francia si passerebbe dal 6,1% di quest’anno al 3,3% del prossimo anno. In Spagna si raggiunge il livello record dell’11,1% che dovrebbe dimezzarsi l’anno successivo (5,6%).
EUROPA – Il prodotto interno lordo dell’eurozona crescerà più del previsto quest’anno, arrivando al +3,1%, mentre per il 2023 ”ci si aspetta che l’economia dell’eurozona ristagni”. ”Un forte rallentamento della crescita dell’eurozona è imminente”, si legge nel report. Secondo l’agenzia di rating dopo 5 trimestri consecutivi chiusi in positivo dovrebbe arrivare un periodo, due o tre trimestri, di attività ridotta. Ecco perché S&p si aspetta che l’economia dell’eurozona ”ristagni il prossimo anno (0,3% contro l’1,9% del precedente). Per questo anno stiamo rivedendo al rialzo la nostra previsione di crescita al 3,1% dal 2,6% e abbassando la nostra previsioni di disoccupazione”.