(Adnkronos) – Macchine, pullmann e tanti bikers costeggiano il pratone bagnato dall’umidità della notte. A Pontida i leghisti iniziano ad arrivare alla spicciolata. Alle 10 la 34esima edizione della più sentita liturgia leghista – nata nel’90 con Bossi (su cui ancora non si hanno certezze della presenza sul sacro Pratone, ‘disertato’ solo ne 2018) – avrà il via. Salvini lancia la sfida elettorale, iniziando a punzecchiare Enrico Letta, che nelle stesse ore, nella vicina Monza, prova a portare nella culla del nord i suoi uomini, chiamando a una sorta di anti-Pontida. “Se viene gli offriremo la salamella”, ha ironizzato ieri sera Salvini.
Organizzatori invitati da via Bellerio, cercheranno di dare un colpo d’occhio che non lasci dubbi. Ai dirigenti è stato chiesto di occuparsi direttamente dei pullman, dove non dovranno esserci vuoti. Nel 2019, lo slogan fu ‘la forza di essere liberi’, oggi è ‘credo nell’Italia e nella Lega’. Palco già pronto sul pratone, con il blu che predomina e due maxi-schermi. Si punta a superare le presenze dell’ultima edizione, quando stime accreditate parlarono di 75mila leghisti. A creare ulteriore suspence la sorpresa finale annunciata poche ore fa. Qualcuno scommette in un ricordo che verrà lanciato sui monitor dei militanti e dirigenti che hanno fatto la storia dell’ex partito lumbard.