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Elezioni 2022, Cacciari: “Italia non è fascista, a sinistra catastrofe mentale”

(Adnkronos) - "Questa è una colossale stupidaggine". Il filosofo Massimo Cacciari, intervistato dalla 'Stampa' risponde così alla domanda se gli italiani siano diventati fascisti, alla luce dei risultati del voto. Il ragionamento 'se vince la Meloni vincono i fascisti', osserva "è stato controproducente, come si è visto. La genesi del fascismo è lontanissima da oggi,…

(Adnkronos) – “Questa è una colossale stupidaggine”. Il filosofo Massimo Cacciari, intervistato dalla ‘Stampa’ risponde così alla domanda se gli italiani siano diventati fascisti, alla luce dei risultati del voto. Il ragionamento ‘se vince la Meloni vincono i fascisti’, osserva “è stato controproducente, come si è visto. La genesi del fascismo è lontanissima da oggi, nasceva da una crisi della democrazia, avveniva in un contesto molto diverso da quello dei giorni nostri. Quella che è stata proposta tra Fratelli d’Italia e il fascismo è stata una sovrapposizione impropria”.  

“Il pericolo che corriamo oggi non ha più nulla a che fare con i totalitarismi. Quella che è entrata in crisi, e da trent’anni ormai, è la democrazia progressiva, nata in Europa dopo la Seconda guerra mondiale – sottolinea – Una democrazia che spingeva i popoli ad aumentare i propri diritti, ad allargare la base sociale di chi ne godeva, a migliorare le proprie condizioni di vita. Quando questo allargamento progressivo si è interrotto, è nata la rivolta dei populismi e dei sovranismi contro l’Europa”. 

Quanto alla sinistra “dire che è apparsa in difficoltà è dire poco. Io sarei molto meno generoso: la sinistra italiana è entrata in totale confusione. La definirei una catastrofe mentale”, dice Cacciari. “Ma come? Si sostiene che il pericolo è quello del fascismo, cioè di un attacco eversivo allo Stato, e non si riesce a trovare il modo di combattere quel rischio tutti insieme? Credo – aggiunge – che il gruppo dirigente del Pd dovrebbe fare un’analisi molto seria”. E sui possibili rapporti tra Partito democratico e Cinquestelle conclude: “Se i due principali partiti dell’opposizione si uniranno (come avrebbero dovuto fare, secondo me, fin dal 2018) allora ci sarà un riequilibrio e l’opposizione di centrosinistra potrà fronteggiare il governo di destra. Altrimenti non ci sarà speranza alcuna”. 

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