(Adnkronos) – Con la direttiva sul copyright “quello che innanzitutto abbiamo voluto è di affermare un principio che io ritengo sacrosanto, e cioè il diritto a ricevere un equo compenso per un prodotto editoriale. Che, tra l’altro, io chiamerei ‘giusto’ compenso”. Lo ha detto Giuseppe Moles, sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’informazione ed editoria, intervenendo al convegno “Il nuovo diritto connesso degli editori nella direttiva copyright (2019/790)”, a Milano.
Come editori “siamo favorevoli a un accordo a tutela del diritto soggettivo”. E “siamo d’accordo sul fatto che si possa essere partner” con le piattaforme online, “soprattutto perché si parla di informazione, un bene primario assoluto sancito dall’art 21 della Costituzione”, ha detto il direttore generale della Fieg Fabrizio Carotti.
“Per produrre informazione di qualità, e in questi ultimi due anni abbiamo visto quanto l’informazione di qualità sia un bene prezioso, servono strumenti, risorse e investimenti. E chi utilizza i contenuti realizzati con questi strumenti e investimenti dovrà riconoscerne questo valore”.