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Diritti tv del calcio, Serie A a rischio crollo: quanto pesa la pirateria

(Adnkronos) - Un allarme, che suona come un appello. A fare presto e bene. L'intervista a Repubblica dell'Ad della Lega Serie A Luigi De Siervo rimette il tema dei diritti tv del calcio, e quello strettamente connesso della pirateria, in primissimo piano. Non solo perché i diritti tv sono una fonte di finanziamento fondamentale ma…

(Adnkronos) – Un allarme, che suona come un appello. A fare presto e bene. L’intervista a Repubblica dell’Ad della Lega Serie A Luigi De Siervo rimette il tema dei diritti tv del calcio, e quello strettamente connesso della pirateria, in primissimo piano. Non solo perché i diritti tv sono una fonte di finanziamento fondamentale ma soprattutto perché, viste le condizioni generali del sistema calcio, sono l’unica via d’uscita per tenere in piedi un castello di carte che rischia di cadere per le sue stesse gravi responsabilità.  

La Serie A deve fare fronte a 5 miliardi di debiti, accumulati non solo a causa della pandemia Covid. E deve trovare il modo per tornare a generare una redditività che è ormai il ricordo di un tempo lontano. Nella lunga analisi di De Siervo, che spazia dall’atteggiamento “egoista” dei calciatori a quello “omissivo” delle società di telecomunicazione, fino alla concorrenza sleale di SuperLega e Premier, il tema centrale in vista del rinnovo 2024-2027 è la lotta alla pirateria, la sempre più diffusa offerta di calcio in tv illegale che sottrae spettatori legali e attrattività per i contratti.  

La sintesi che fa De Siervo non promette una facile soluzione. “Ci aspetta il bando per i diritti televisivi più difficile di sempre. Il mercato è complesso, abbiamo registrato la progressiva disaffezione di Mediaset e la scelta di Sky, nell’ultimo triennio, di avere un ruolo più marginale. Ma ciò che preoccupa è che ci troviamo in un sistema in cui manca la certezza del diritto”. La richiesta conseguente è di “inserire in uno dei prossimi strumenti legislativi una norma chiara contro la pirateria del calcio, che ha caratteristiche diverse da tutto il resto: ha bisogno di un intervento immediato, per far cadere il sito pirata entro 30 minuti. Senza questo intervento saremo sempre il calcio più piratato del mondo. Quindi più poveri”.  

L’Agcom ha già avviato i lavori per dare una risposta. Nella sua seduta del 20 dicembre scorso ha deliberato di avviare una consultazione pubblica in merito all’applicazione del Regolamento sul diritto d’autore online, per rafforzare i poteri di intervento e contrastare l’offerta illegale di contenuti audiovisivi live, con particolare riferimento alle partite di calcio e alle manifestazioni sportive. Il testo prevede la possibilità di inibire in via cautelare l’accesso degli utenti a piattaforme e siti pirata nei primissimi minuti della trasmissione dell’evento sportivo.  

L’ultima riunione dell’assemblea di Lega ha chiesto un intervento urgente per risolvere definitivamente il fenomeno della pirateria audiovisiva, che rappresenta il problema più grande del calcio italiano, causando una perdita stimata di circa 2 miliardi di euro l’anno a tutti i settori economici del Paese.  

I numeri della pirateria e quelli relativi alle conseguenze economiche per il calcio sono in continua evoluzione. Basti pensare che le ultime indagini della Guardia di Finanza di Milano hanno evidenziato un giro d’affari e enorme e almeno 500mila italiani abbonati alle Pay TV illegali. (Di Fabio Insenga) 

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