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Diana Bracco: “Ancora divario di genere per donne manager, ma siamo su strada giusta”

(Adnkronos) - "Purtroppo" c'è ancora un divario di genere da abbattere anche per le donne manager, "anche se siamo sulla strada giusta, e le donne sono sempre di più, in Italia e all’estero. Al Louvre, ad esempio, l’anno scorso è stata nominata la prima direttrice donna in 228 anni di vita del museo, Laurence des…

(Adnkronos) – “Purtroppo” c’è ancora un divario di genere da abbattere anche per le donne manager, “anche se siamo sulla strada giusta, e le donne sono sempre di più, in Italia e all’estero. Al Louvre, ad esempio, l’anno scorso è stata nominata la prima direttrice donna in 228 anni di vita del museo, Laurence des Cars”. Lo ha detto Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco e manager di un’azienda da sempre attenta ai temi della parità di genere, intervenendo al Festival di Spoleto all’incontro ‘Per una cultura della parità’ promosso da Rai per la Sostenibilità Esg e Rai Umbria in sintonia con ‘No Women No Panel’, la campagna Rai per l’equilibrio di genere nel dibattito pubblico. 

“Per favorire questo trend – ha proseguito la manager e mecenate, ex presidente di Assolombarda – Fondazione Bracco ha fatto ritrarre le migliori direttrici di museo dal bravissimo fotografo francese Gerald Bruneau. La mostra, che ha da poco chiuso i battenti al Palazzo Reale di Milano dove ha avuto un successo clamoroso di critica e di pubblico, nei prossimi mesi sbarcherà a Roma. Il soggetto principale di ‘Ritratte’ è proprio la leadership al femminile. Oltre a essere dedicati alla conservazione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico, i musei infatti sono imprese, con bilanci di esercizio e piani finanziari, che contribuiscono in modo cruciale alla nostra economia. Dirigere tali istituzioni comporta competenze multidisciplinari, connubio di profonda conoscenza della storia dell’arte con capacità gestionali e creative”.  

Secondo Diana Bracco si tratta di “doti che le donne hanno, e per questo spero che al vertice delle istituzioni culturali siano sempre di più: perché sono convinta che possano apportare punti di vista alternativi e arricchenti”.  

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