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Decreto rave, opposizione all’attacco

(Adnkronos) - Opposizione contro la stretta del governo sui rave, messa a punto dopo il caso del raduno di Modena, che introduce una nuova fattispecie di reato, inserendo nel codice penale l’articolo 434-bis. "Il Governo ritiri il primo comma dell'#art434bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I #rave non c'entrano nulla con…

(Adnkronos) – Opposizione contro la stretta del governo sui rave, messa a punto dopo il caso del raduno di Modena, che introduce una nuova fattispecie di reato, inserendo nel codice penale l’articolo 434-bis. “Il Governo ritiri il primo comma dell’#art434bis di riforma del Codice Penale. È un gravissimo errore. I #rave non c’entrano nulla con una norma simile. È la #libertà dei cittadini che così viene messa in discussione”. Così twitta il segretario del Pd Enrico Letta, chiudendo il suo post con l’hasthag #NoArt434bis. 

“Avevano detto di essere ‘pronti’. E lo sono: condono ai No vax, rinvio della riforma della giustizia e ora una legge sui rave party che ci riporta alle norme liberticide del codice Rocco. Nulla su caroenergia, inflazione, aumento dei prezzi. Insomma: reazionari da subito”, è il post su Twitter di Piero Fassino, deputato del Partito democratico. 

“La lettura del testo rivela una norma molto diversa dal provvedimento specifico sui Rave che è stato evocato nella conferenza stampa di ieri dalla presidente Meloni e dai suoi ministri. Si tratta di una norma talmente generica e a maglie così larghe che potrà trovare applicazione nei casi più disparati e con grande discrezionalità. Una legge dal sapore putiniano”, commenta il deputato e presidente di Più Europa Riccardo Magi. 

“Ieri era un timore, dopo aver letto il testo della nuova norma che hanno introdotto, è una certezza: hanno usato il pretesto del contrasto ai rave per inserire norme con pene pesantissime che potranno essere utilizzate in ben altri contesti. E penso ad esempio ai cortei sindacali dei lavoratori sempre più esasperati, alle mobilitazioni studentesche o alle proteste dei comitati e dei movimenti come quelle che in questi mesi si sono sviluppate a Piombino. Una decisione rischiosa e pericolosa, che può semplicemente avvelenare ulteriormente il clima sociale e politico del Paese”, afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra. 

“Ormai è evidente dopo solo qualche giorno del nuovo esecutivo: intendono farsi beffa della Costituzione, e preparano per i prossimi mesi una blindatura delle proprie azioni. Mi rivolgo direttamente alla maggioranza e a Giorgia Meloni: ma davvero pensate di governare in questo modo? E all’opposizione a cominciare da Letta e Conte, rivolgo un appello accorato quanto convinto”, conclude Fratoianni: “Serve dall’opposizione una risposta forte e corale. Non credete che a questo punto sia necessaria e doverosa, non solo per coloro che rappresentiamo ma per i valori democratici che reggono le nostre Istituzioni?”. 

“Ho studiato attentamente la norma sui rave presentata da Meloni e Piantedosi e posso affermare che con questa disposizione i rave non c’entrano nulla, invece verranno colpite le manifestazioni di protesta che possono andare da occupazioni di Università, scuole, mobilitazioni per questioni ambientali, come ad esempio l’occupazione di terreni inquinati, fino ad arrivare ai luoghi dove oggi vivono i braccianti agricoli che sono su terre occupate”. Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, che prosegue: “E’ una norma liberticida e fascista che addirittura prevede una pena di sei anni con introduzione di misure restrittive che normalmente si applicano ai mafiosi. Può accadere che a uno studente universitario fuorisede che partecipi ad un’occupazione si notifichi il foglio di via facendogli perdere il diritto di studiare all’università”. 

“Il nostro codice penale – spiega il deputato – punisce ad una reclusione a meno di sei anni reati gravissimi come la corruzione e l’articolo 434, che precede il nuovo 434 bis introdotto dal governo, prevede per il disastro e crollo di costruzioni una pena massima di 5 anni: quindi, chi causa il crollo di un punte è punito fino a 5 anni, chi organizza un rave fino a 6 anni! Una vera e proprio sproporzione. Ad esempio, applicando la norma Meloni-Piantedosi, a chi si raduna in più di 50 senza autorizzazione in un parco pubblico per festeggiare il 25 aprile, vengono applicate le misure di prevenzione antimafia (comma 2), oltre al processo con rischio di condanna a sei anni”. “Quella approvata dal Governo Meloni è una norma che ricorda la Russia di Putin, a partire dalla famigerata Legge federale sui raduni del 2004 e i 13 successivi emendamenti che rendono ormai quasi impossibile esercitare il diritto di protesta pacifica in Russia”, conclude Bonelli. 

 

 

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