(Adnkronos) – Strumenti che per le montagne del Trentino rappresentano un inedito, ma che potranno garantire ai soccorritori di lavorare in sicurezza sulla Marmolada e continuare a cercare resti e dispersi travolti dalla valanga di ghiaccio e pietre che si è staccata domenica 3 luglio. Gli strumenti tecnici installati tra ieri e oggi consentono, spiegano gli esperti, di captare i movimenti rapidi tipici delle valanghe (interferometro) o per sorvegliare quelli più lenti tipici delle frane (radar doppler).
Una sirena, invece, fungerà da allarme consentendo ai soccorritori – pochi e i più esperti – di operare in sicurezza (relativa) nella parte più a valle, a circa 500 metri dalla valanga che ha ucciso sicuramente 7 persone. All’inizio i soccorritori hanno lavorato via terra, ma la possibilità di nuovi crolli ha subito fermato questa modalità e ieri e oggi si procede solo con i droni.
Domani, invece, la tecnologia potrà permettere a esperti soccoritori e unità cinofile di tornare a cercare direttamente tra i detriti. I sistemi appena installati captano ogni minimo movimento rischioso e la sirena dà un ‘vantaggio’ di poco meno di un minuto ai soccorritori che in quel lasso di tempo dovranno cercare di scappare e mettersi al sicuro.