(Adnkronos) – Tra i guariti da Covid-19, le persone vaccinate hanno un rischio più che dimezzato rispetto ai non vaccinati di contagiarsi un’altra volta o di ricontrarre Covid con sintomi gravi. Lo dimostra una metanalisi, firmata su ‘Frontiers in Medicine’ da un gruppo di ricercatori italiani, coordinati dall’epidemiologo Lamberto Manzoli, direttore della Scuola di Igiene e Sanità pubblica dell’Università di Bologna. Gli autori hanno esaminato 18 studi condotti in diversi Paesi del mondo su un totale di 18 milioni di persone.
“I nostri risultati confermano che, tra i guariti” da Covid, “chi ha ricevuto due o tre dosi di vaccino ha un rischio di reinfezione del 50-60% inferiore rispetto a chi non è vaccinato – spiega Manzoli -. Considerando che il numero di persone guarite” da un’infezione Sars-CoV-2 “ammonta oggi a centinaia di milioni in tutto il mondo, questi dati appaiono particolarmente incoraggianti e forniscono informazioni strategiche per le future politiche di controllo della pandemia”.
Il team di ricerca ha coinvolto anche studiosi dell’Università di Ferrara e della Sapienza di Roma, e ha valutato diversi aspetti della reinfezione Covid-19 tra cui le eventuali differenze tra vaccinati con due e tre dosi, la persistenza della protezione 12 mesi dopo l’ultima infezione e la gravità e la contagiosità delle diverse varianti. Sono emersi due risultati principali, riferiscono gli scienziati. Primo: “La vaccinazione dimezza la probabilità di reinfezioni rispetto alla sola immunità naturale ottenuta con una guarigione dal virus”. Secondo: “Anche se si verifica una seconda infezione, la probabilità di sviluppare sintomi gravi è dimezzata nelle persone vaccinate. Simili livelli di protezione sono stati osservati nelle persone vaccinate con una sola dose, anche per la variante Omicron, e fino a 12 mesi dall’ultima infezione”.
Manzoli tiene a sottolineare che “i vaccini hanno ridotto un rischio per fortuna già basso. In termini assoluti il numero di reinfezioni può sembrare preoccupante, ma i casi di sintomi gravi o fatali di Covid-19 tra le persone che sono già guarite una volta sono relativamente poco frequenti: meno di 1 su 1.000”, puntualizza l’epidemiologo.
“Questi risultati – conclude – possono quindi essere utili per pianificare strategie di immunizzazione specifiche per le persone che hanno contratto il coronavirus” Sars-CoV-2.