(Adnkronos) – “Quello verso una minore letalità potrebbe essere il percorso intrapreso da Sars-CoV-2, ma ci sono degli interrogativi aperti e a cui oggi non possiamo ancora rispondere con certezza”. Così all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). “Se il virus continua a circolare tenderà all”immune escape’, quindi può perdere aggressività, ma sfuggire meglio all’immunità realizzata con i vaccini – sottolinea – Abbiamo dunque una serie di domande senza risposta su dove andrà a parare questo virus. Ricordo che c’è ancora una discreta letalità Covid, se è vero che tra gennaio e ottobre 2022 abbiamo avuto 45mila decessi in più rispetto al 2019-20. Morti evidentemente legati alla circolazione del virus. Abbiamo accettato un certo numero di decessi facendo circolare in mondo endemico il virus”.
L’esperto commenta uno studio dell’Università di Padova, a cui ha partecipato anche il virologo Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa, che ha evidenziato come “la contagiosità è diventata inversamente proporzionale alla letalità: l’evoluzione del Sars-CoV-2 si sta trasformando in forme più ‘benigne’ rispetto al Covid che abbiamo conosciuto”.
Sul percorso da pandemia a endemia, Andreoni chiarisce che, “osservando le ultime varianti e subvarianti di Omicron, vediamo alcuni limiti: la cosidetta Cerberus non è più aggressiva delle altre subvarianti, ma ormai molti anticorpi monoclonali non funzionano più – avverte – La maggior circolazione del Covid la pagheremo in qualche modo. Ricordo che oggi ogni 1.000 positivi abbiamo due persone che non ce la fanno”.