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Covid, Gismondo: “Omicron 5 cattiva Ascoltiamo Oms, fine pandemia vicina”

(Adnkronos) - "L'Organizzazione mondiale della sanità ha detto finalmente che siamo vicini alla fine della pandemia di Covid e questo è un annuncio che forse avremmo dovuto dare qualche mese fa e che confermo assolutamente. Io credo che in questa fase si debba comunicare questo aspetto, ne abbiamo bisogno tutti". Perché se "ci sono lavori…

(Adnkronos) – “L’Organizzazione mondiale della sanità ha detto finalmente che siamo vicini alla fine della pandemia di Covid e questo è un annuncio che forse avremmo dovuto dare qualche mese fa e che confermo assolutamente. Io credo che in questa fase si debba comunicare questo aspetto, ne abbiamo bisogno tutti”. Perché se “ci sono lavori che ipotizzano che il ceppo circolante” di Sars-CoV-2, Omicron 4-5, “possa avere una maggiore patogenicità, ci sono anche altri lavori che lo smentiscono. Come sempre, per tutti gli studi, bisogna considerare che protocollo è stato adottato e che prove sono state fatte”. Lo dichiara all’Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano.  

Una rassicurazione che arriva dopo una ricerca pubblicata su ‘Cell’ e commentata sui social dal virologo Roberto Burioni, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che “conferma la maggiore contagiosità” Omicron BA.4-BA.5, ha evidenziato lo scienziato, “la capacità di infettare le persone vaccinate e/o guarite (anche da Omicron 1 o 2) e purtroppo” indica come “prevedibile anche una maggiore patogenicità”.  

Gismondo concorda con il messaggio lanciato dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus: “Non siamo mai stati in una posizione migliore per porre fine alla pandemia. Non ci siamo ancora, ma la fine è in vista”, ha sottolineato il Dg ieri in conferenza stampa. “Un maratoneta però non si ferma quando vede il traguardo – ha aggiunto – Corre più forte, con tutta l’energia che le resta. Anche noi dobbiamo farlo”. La microbiologa precisa che “uscire dalla pandemia non significa che il virus ci lascerà, ma neanche che avremo nuove ondate: avremo onde sempre meno importanti, con la tendenza a una presenza molto scarsa del virus tra la popolazione che fra l’altro ormai è immunizzata quasi totalmente, ancor più considerando che Sars-CoV-2 ha circolato tanto conferendo un’immunità naturale che è quella necessaria per poter sconfiggere una pandemia”. 

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