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Chikungunya, approvato in Usa primo vaccino al mondo

(Adnkronos) - Via libera dell'Fda (Food and Drug Administration) americana al primo vaccino al mondo contro la chikungunya. La chikungunya è una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette. Il vaccino, sviluppato dall'azienda biotecnologica francese Valneva sarà commercializzato con il nome Ixchiq*, ed "è stato approvato per…

(Adnkronos) – Via libera dell’Fda (Food and Drug Administration) americana al primo vaccino al mondo contro la chikungunya. La chikungunya è una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette. Il vaccino, sviluppato dall’azienda biotecnologica francese Valneva sarà commercializzato con il nome Ixchiq*, ed “è stato approvato per le persone di età pari o superiore a 18 anni che corrono un rischio maggiore d’esposizione”, ha evidenziato la Fda. 

Dopo un periodo di incubazione di 2-12 giorni chi è colpito dalla malattia si manifestano “improvvisamente febbre e dolori alle articolazioni tali da limitare i movimenti dei pazienti (da cui deriva il nome chikungunya, che in lingua swahili significa ‘ciò che curva’ o ‘contorce’), che quindi tendono a rimanere assolutamente immobili e assumere posizioni antalgiche. Altri sintomi includono dolore muscolare, mal di testa, affaticamento e rash cutaneo. Il dolore alle articolazioni è spesso debilitante, generalmente dura alcuni giorni ma può anche prolungarsi per alcune settimane. Inoltre, il virus della chikungunya può causare malattie acute, subacute o croniche”, sottolinea un approfondimento dell’Iss sul proprio sito.  

“Nella maggior parte dei casi i pazienti si riprendono completamente tuttavia, in alcuni casi il dolore alle articolazioni può persistere per mesi o anche anni. Spesso i sintomi delle persone infette sono lievi e l’infezione può non essere riconosciuta o male-interpretata, soprattutto nelle aree in cui è presente la dengue. Occasionalmente sono state segnalate complicanze oculari, neurologiche, cardiache e gastrointestinali. Raramente si verificano complicanze gravi, tuttavia negli anziani la malattia può essere una concausa di morte”, conclude l’Iss.  

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