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Cellulare, 50 anni fa la prima telefonata: è iniziata la rivoluzione

(Adnkronos) - Compie 50 anni la prima telefonata da cellulare e da allora ad oggi è stata tutta una rivoluzione tecnologica e digitale. Era il 3 aprile del 1973 quando l’ingegnere americano Martin Cooper, figlio di immigrati ucraini, da New York ha fatto la prima telefonata con un cellulare portatile non certo sottile come quelli…

(Adnkronos) – Compie 50 anni la prima telefonata da cellulare e da allora ad oggi è stata tutta una rivoluzione tecnologica e digitale. Era il 3 aprile del 1973 quando l’ingegnere americano Martin Cooper, figlio di immigrati ucraini, da New York ha fatto la prima telefonata con un cellulare portatile non certo sottile come quelli di oggi. Quello di Cooper era un aggeggio molto strano, pesava 1,1 kg, misurava 22,86 centimetri per 4,44 centimetri e impiegava circa dieci ore per caricarsi. La sua autonomia era di soli 30 minuti. Il gran giorno di quella ‘prima telefonata’ Cooper ha preso con sé ‘l’aggeggio’ ed è sceso in strada, percorrendo la Sixth Avenue di New York fino all’altezza dell’Hotel Hilton, davanti alla sede della Bell. Una passeggiata che ha segnato un cambio di epoca. 

E’ come dire che in quel momento siamo passati dalla carrozza all’automobile e poi ci siamo ritrovati nello spazio. Il viaggio del cellulare è andato più o meno così. Il primo telefono mobile usato da Cooper era poco più grande di una scarpa ma quella ‘scarpa’ ci ha portato su un percorso allora – ma anche solo 5 anni fa – inimmaginabile. “Il cellulare di oggi è uno smartphone ed è il nostro ‘portale’ fra il mondo fisico ed il mondo digitale” scandisce, conversando con l’Adnkronos, il tecnologo italiano Alessandro Mantelli, Chief Technology Officer di Almaviva. Mantelli osserva che “il nostro smartphone è ormai carico di complesse tecnologie diventato qualcosa di simile ad ‘sistema informativo’ tranquillamente infilato in tasca”.  

Certamente Cooper non avrebbe mai immaginato che il suo telefono mobile – il bis -bis-nonno dei nostri smartphone – sarebbe un giorno diventato anche un hub di servizi: un dispositivo che ci fa connettere con la nostra casa, accendere la luce o avviare la lavastoviglie dall’ufficio, fare shopping in tutto il mondo comodamente seduti sul divano. I 50 anni che ci separano dalla prima telefonata di Cooper ci hanno così portato agli attuali smartphone che ci fanno anche interagire a distanza con il nostro medico – grazie alla telemedicina – o entrare nel mondo della cultura mettendo insieme mondo fisico e mondo digitale grazie alla realtà aumentata. 

“Lo smartphone è oggi la nostra interfaccia fra il mondo fisico ed il mondo digitale. E anche in questa ottica -osserva il Cto di Almaviva – vediamo la sua evoluzione sul fronte della sostenibilità o del consumo energetico, uno dei trend di evoluzione. Inoltre l’avvento dei dispositivi wearable confermano lo smartphone come il portale fra il mondo fisico ed il mondo digitale”. Insomma una differenza enorme dalla ‘scatola-telefono’ da cui Cooper ha fatto quella prima telefonata da cellulare. “E’ stato un percorso tecnologico enorme e complesso” ricorda Mantelli. 

Oggi, continua il tecnologo, “abbiamo un universo digitale e dati che crescono in maniera esponenziale” ed il cellulare “è lo strumento principe di accesso”. E se “ragazzi e anziani usano il cellulare per connettersi a internet”, Mantelli riconduce dritto al grande tema della cybersicurezza dello smartphone. E’, sottolinea il Cto di Almaviva, “una tematica fondamentale e noi affrontiamo la sicurezza dello smartphone, come renderlo sempre più sicuro – pensiamo alla security by design – perché non si può prescindere da tutto ciò”. Intanto il futuro dello smartphone è già qui.  

Il Cto di Almaviva ricorda che nei loro lab si lavora tantissimo “sulla telemedicina e con il mondo della cultura” visto che “lo smartphone permette di inquadrare monumenti o oggetti e avere una informazione digitale, magari supportata anche da un assistente digitale che compare all’interno del telefono, con la realtà aumentata che si sovrappone alla realtà fisica”. Innovazioni, assicura, “che si possono realizzare anche in contesti industriali”. Lo smartphone oggi si lega sempre più a oggetti wearable “come gli occhiali intelligenti che sono una evoluzione dell’ecosistema smartphone” indica inoltre Mantelli. Senza parlare di tutto quello che offrirà il Metaverso. E tutto questo, assicura l’ingegnere, “Cooper non se l’aspettava 50 anni fa e nemmeno noi fino a due o 5 anni fa”.  

Un orizzonte allora ignoto si è di fatto preparato con la prima telefonata da cellulare dell’ingegnere Martin Cooper che, in quel lontano 3 aprile del 1973, ha composto un numero ma per l’emozione ha sbagliato e ha dovuto interrompere il collegamento. Cooper ha rifatto il numero esatto, collegandosi alla stazione cellulare di Burlington, e al collega e rivale John Engel, ha annunciato in tono canzonatorio che lo stava contattando dalla strada: con un apparecchio senza fili. Il collega dell’azienda rivale l’aveva battuto sul tempo. Da quella prima telefonata sono trascorsi dieci anni prima che la Motorola lanciasse in commercio un modello di dispositivo mobile. Infatti il DynaTac 8000x (il nome indicava Dynamic Adaptive Total Area Coverage) comparve nei negozi solo nel marzo del 1983, al prezzo di 4.000 dollari (equivalenti oggi a 9.000 dollari e 8.000 euro circa).  

L’alto costo e la scarsa maneggevolezza – per la forma e il peso fu soprannominato the brick, ‘il mattone’ – non scoraggiarono le vendite, anzi le richieste superarono abbondantemente gli esemplari presenti in commercio. Questo ‘mattone’ offriva 30 minuti di conversazione con la possibilità di memorizzare 30 numeri e impiegava 10 ore a caricarsi. Il DynaTAC 8000x sembrava più un walkie-talkie che un telefono portatile, poteva memorizzare 30 numeri di telefono e pesava parecchio: ma Motorola ne vendette circa 300mila esemplari nel corso degli anni, e una pubblicità inaspettata arrivò da Michael Douglas nel film Wall Street del 1987. Bisogna arrivare agli anni ’90 quando la Nokia entra nella storia dei telefoni cellulari. Nel 1998 Nokia supera il traguardo di 100 milioni di telefoni cellulari fabbricati: il Nokia 3310 è ancora oggi considerato nella storia dei telefoni cellulari come il più indistruttibile mai costruito. Un altro cellulare che ha fatto la storia, introdotto nel 1999, è il Blackberry 850.  

Altra pietra miliare lo Star Tac popolare fino agli inizi del 2000, apparso in molti film di Hollywood di quel periodo, come ‘8 millimetri’ con Nicolas Cage. Infine nel 2008 anche la Apple con l’iPhone entra a far parte della storia dei telefoni cellulari e questa volta cambiandola per sempre. Poi sono sbarcati sul mercato Samsung, Lg e tanti altri. Infine la rapidissima avanzata cinese guidata da Huawei. Lo smartphone sono oramai parte di un sistema vasto e complesso che ci permette di rimanere sempre connessi. Ma, per chi li ricorda, che nostalgia i gettoni e la vecchia cabina telefonica. (di Andreana d’Aquino e Valerio Masia)  

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