(Adnkronos) – (dall’inviato Daniele Dell’Aglio) – Proscioglimento per l’avvocato della Juventus Maria Turco e rinvio a giudizio per l’ex rettrice dell’università per Stranieri Giuliana Grego Bolli, per il dg Simone Olivieri, per la professoressa Stefania Spina. Questa la decisione del gup di Perugia Natalia Giubilei sulla vicenda dell’’esame farsa’ sostenuto il 17 ottobre 2020 dal calciatore Luis Suarez per ottenere la cittadinanza italiana.
Le accuse, contestate dalla Procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, a vario titolo sono falso ideologico, rivelazione di segreto d’ufficio e falso materiale.
L’esame-farsa per il calciatore Luis Suarez avrebbe portato, secondo l’accusa, “vantaggi patrimoniali” all’Università degli stranieri di Perugia. Per i pm, i vertici dell’Università avrebbero agito per procurare all’Ateneo “il profitto derivante sia dal corrispettivo per l’iscrizione all’esame e per il corso on line di preparazione fornito al calciatore Suarez per un importo di 1.748 euro, nonché i vantaggi patrimoniali derivanti dalla prospettata attivazione di un rapporto convenzionale con la Juventus per future stabili collaborazioni nel settore della formazione linguistica di calciatori stranieri, anche del settore giovanile e dalla diffusione a livello internazionale dell’immagine dell’Ateneo, sui principali media nazionali ed esteri”.
Per quanto riguarda l’accusa di rivelazione di segreto di ufficio in concorso, i magistrati di Perugia accusano i vertici dell’Università per “il file pdf contenente l’intero svolgimento della prova tenutasi poi il 17 settembre 2020” che venne inviato via mail al calciatore cinque giorni prima, il 12 settembre dalla professoressa Stefania Spina. Quest’ultima, insieme con l’ex rettrice Giuliana Grego Bolli, l’ex dg Simone Olivieri e la professoressa Spina, sono accusati infine anche di falso ideologico e materiale, in quanto, si legge, “attestavano falsamente l’effettuazione della procedura di accertamento della conoscenza della lingua italiana al livello B1 in capo a Suarez, requisito necessario per il conseguimento della cittadinanza italiana, mentre la verifica di tale conoscenza era fittizia in quanto il contenuto specifico delle modalità e dei temi della prova di esame era stato predeterminato e reso noto all’esaminando”.