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Carburanti, sta pesando la speculazione? Cosa dicono i dati

(Adnkronos) - La Guardia di Finanza prima e l'Antitrust poi tireranno le somme delle loro indagini. Ma i dati sembrano indicare che questa volta la speculazione incide poco o nulla sull'andamento dei prezzi dei carburanti, che stanno scontando la fine dello sconto sulle accise, deciso dal governo Meloni, che vale poco più di 18 centesimi…

(Adnkronos) – La Guardia di Finanza prima e l’Antitrust poi tireranno le somme delle loro indagini. Ma i dati sembrano indicare che questa volta la speculazione incide poco o nulla sull’andamento dei prezzi dei carburanti, che stanno scontando la fine dello sconto sulle accise, deciso dal governo Meloni, che vale poco più di 18 centesimi al litro.  

La media dei prezzi compresi fra il 1 e l’8 gennaio, comunicata dal ministero dell’Ambiente, dicono che la benzina è costata 1,812 euro al litro +16,7 centesimi (+10,21%) e il gasolio 1,868 euro al litro, +16 centesimi (+9,39%). La media dei prezzi di dicembre è stata per la benzina 1,662 euro al litro (-1,53% sul mese precedente) per il gasolio 1,727 euro al litro (-4,60% sul mese precedente).  

Resta un margine di interpretazione dei dati, come emerge dalle valutazioni discordanti delle associazioni dei consumatori e di quelle dei gestori. “I dati sui prezzi dei carburanti diffusi oggi dal ministero dell’Ambiente confermano pienamente le denunce circa le anomalie nel settore dei carburanti”, dice il Codacons. “I dati del Ministero, essendo una media aritmetica degli ultimi 8 giorni, non rilevano gli aumenti scattati presso i distributori negli ultimi tre giorni, confermati peraltro dalle rilevazioni giornaliere di Quotidiano Energia e Staffetta Quotidiana” spiega ancora l’associazione dei consumatori. “Ma il vero problema che sfugge ad alcune associazioni poco attente, è che al netto del rialzo delle accise i prezzi alla pompa di benzina e gasolio dovevano scendere sensibilmente per effetto del crollo delle quotazioni petrolifere, ma così non è stato”.  

Parla di “tempesta perfetta in un bicchier d’acqua” il presidente della Figisc-Confcommercio, Bruno Bearzi, di fronte alle ”ingiuste accuse di speculazione ai danni dei gestori”. Il Governo ”contraddice se stesso ritenendosi, da un lato, preoccupato per gli aumenti del carburante mentre, dall’altro, tramite il ministero dell’Ambiente, rileva che nella prima settimana dell’anno il prezzo al self-service è cresciuto in misura minore rispetto alle imposte”. 

“Non esiste alcun caso Italia” e non si registrano “scostamenti” rispetto a quello che succede negli altri paesi europei. “Il prezzo della benzina e del gasolio al netto delle tasse è più basso della media europea” come emerge dalle banche dati e dagli osservatori. “Dai dati degli Osservatori istituzionali non risultano alcuna anomalia”, rilancia, parlando con l’Adnkronos il presidente di Assopetroli Assoenergia Andrea Rossetti. 

 

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