(Adnkronos) – Con il caos dei seggi verificatosi a Palermo durante le elezioni amministrative “è stato violato il diritto di voto dei cittadini palermitani. Si è assistito, infatti, a possibili reati gravissimi a danno del diritto di voto costituzionalmente riconosciuto ai cittadini, con la chiusura di vari seggi (ad. Es. i seggi 129, 473, 597) a causa della mancanza di numerosi Presidenti di seggio. Per tale motivo è assolutamente necessario accertare quanto accaduto e le relative responsabilità, e verificare tutte le violazioni commesse a danno degli elettori palermitani”. E’ il fulcro al centro dell’esposto presentato dal Codacons sul caos dei seggi alle elezioni amministrative di Palermo, dove il forfait di quasi un terzo dei presidenti designati nei 600 seggi per le amministrative ha mandato in tilt le operazioni costringendo centinaia di persone a rinunciare al voto.
“L’esposto è partito in seguito alle lamentele arrivateci su Palermo da parte di chi, recatosi alle urne, ha trovato chiuso – spiega all’Adnkronos l’avvocato del Codacons Paolo Di Stefano- Si tratta infatti non di uno o due seggi, ma di svariate decine di seggi. Il documento redatto ha dunque ad oggetto l’accertamento di eventuali profili di responsabilità in merito al rifiuto di atti d’ufficio e all’interruzione di servizio pubblico in relazione alle operazioni elettorali”. In particolare, sottolinea il legale, “abbiamo chiesto di accertare responsabilità sia a carico dei presidenti che, in maniera assolutamente anomala, hanno rinunciato in massa, sia a carico delle pubbliche amministrazioni competenti, come il Comune”.
L’esposto, se porterà ad un accertamento di responsabilità, “potrebbe essere preordinato alla costituzione di parte civile da parte di chi si è reputato danneggiato”, anticipa l’avvocato all’Adnkronos. Di Stefano sottolinea che, in questa situazione, “ci sono due elementi che devono essere considerati: i diritti di chi si è visto negare questo esercizio ma anche l’interesse al mantenimento delle operazioni elettorali e della salvaguardia del voto e di chi lo ha potuto esercitare, che vanno ugualmente tenuti in massima considerazione. Anche se l’Ordine degli Avvocati si è espresso a caldo sull’annullamento delle votazioni, l’argomento è delicato e vanno valutati entrambi gli interessi in gioco. In ogni caso, è accaduta una cosa estremamente grave”.
Nel ricorso, di cui l’Adnkronos ha preso visione, il Codacons chiede che la Procura utilizzi “ogni strumento investigativo consentito dalla legge e dal rito allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per accertare in primis la rispondenza alla realtà dei fatti riportati dai media e per lo svolgimento dei necessari e rigorosi accertamenti e verifiche in ordine alla situazione denunciata”.
In particolare, spiega il Codacons, “alla luce di quanto emerso a danno del diritto di voto costituzionalmente riconosciuto ai cittadini, con la chiusura di vari seggi (ad. es. i seggi 129, 473, 597) a causa della mancanza di numerosi Presidenti di seggio, individuando tutti i responsabili siano essi soggetti istituzionali e/o pubblici e/o privati addetti ad attività di controllo e vigilanza ed esercitando l’azione penale per tutti quei reati che le autorità adite dovessero ravvisare”.