(Adnkronos) – Il calcolo dell’Imu si basa su tre fattori: la rendita catastale dell’immobile, il coefficiente e infine l’aliquota, che viene stabilita dal Comune. Per determinare la base imponibile bisogna applicare il coefficiente Imu alla rendita catastale rivalutata, che varia in base alla tipologia catastale dell’immobile.
Una volta determinata la base imponibile si può procedere al calcolo dell’Imu dovuta (la prossima scadenza è fissata per il saldo, o seconda rata, al 16 dicembre 2022) sulla base delle aliquote, che vengono stabilite con una delibera del consiglio comunale entro il termine per l’adozione del bilancio di previsione dell’anno di riferimento. L’aliquota di base è fissata generalmente allo 0,86% su tutto il territorio nazionale, ma i comuni possono scegliere di cambiarla (entro determinati limiti e in particolari condizioni).
Come ricorda Money.it, per capire quanto pagare per il saldo Imu bisogna consultare i regolamenti comunali relativi all’anno di imposta. Per l’acconto (o prima rata), la cui scadenza ricorre a giugno, per determinare l’imposta da pagare si usano le aliquote, fissate dal Comune in cui si trova l’immobile, stabilite nell’anno precedente.