(Adnkronos) – Il calciomercato non è più quello di una volta. Le ultime notizie confermano un trend ormai consolidato: gli affari sono sempre più complicati, fra trattative infinite, pagamenti rateizzati, bonus da raggiungere, stipendi condivisi e formule creative per non compromettere il precario equilibrio dei bilanci. L’Inter, che comunque ha faticato a prendere sostituti all’altezza dopo le partenze di Dzeko e Lukaku, potrebbe rompere con l’acquisto di Pavard uno schema che vede le grandi della serie A fare molta fatica a portare a termine le proprie strategie.
La Roma cerca un centravanti da due mesi e ancora non riesce a chiudere l’operazione Zapata, pur avendo sistemato il centrocampo con Paredes e Renato Sanches. La Juventus ha messo sul tavolo l’operazione Vlahovic-Lukaku, senza riuscire a definirla, e ha cercato a lungo Berardi senza prenderlo, almeno per ora. Il Napoli campione d’Italia ha cambiato poco o nulla. La Lazio si è mossa con operazioni oculate, da Kamada a parametro zero ai prestiti di Rovella e Pellegrini. Tra le grandi, solo il Milan ha fatto investimenti più consistenti.
Le prossime ore e i prossimi giorni dovrebbero portare nuovi affari e qualche colpo potrebbe concretizzarsi. Ma questo calciomercato resta la rappresentazione di una Serie A impoverita e in cerca di soluzioni che possano comunque garantire alla squadre di vertice di competere anche in Europa. I risultati dell’anno scorso, con le tre finali raggiunte, dicono che i gap si possono sempre chiudere, in qualche modo.
E’ evidente la disparità in termini di disponibilità economica con altri mercati, primo fra tutti quello della Premier League inglese o le grandi di Spagna, senza considerare la concorrenza sleale che arriva dall’Arabia Saudita. Il dato che più colpisce è la dilatazione dei tempi necessari per portare a termine qualsiasi operazione. Quello che una volta si faceva in poche ore, oggi ha bisogno di settimane. Con la conseguenza che gli obiettivi cambiano e che le opzioni aperte sono sempre diverse. Alla fine, per far tornare i conti e tenere alto il livello delle rose, servono pazienza e lavoro, con gli uomini mercato ormai abituati a giocare su più tavoli e con pochissime carte a disposizione. (Di Fabio Insenga)