(Adnkronos) – Nuove perquisizioni sono scattate a Firenze nell’ambito della ricerca di Mia Kataleya Chiclio Alvarez, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa dal 10 giugno dal cortile dell’ex hotel Astor in via Maragliano, dove viveva con la famiglia. E mentre andavano avanti i sopralluoghi, sono stati sentiti nuovamente per diverse ore, su loro richiesta diretta, i genitori della piccola Kata. La Procura fiorentina ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per sequestro di persona a scopo di estorsione (finora tuttavia non è giunta alcuna richiesta di riscatto) e nessuna pista di indagine è esclusa, compresa quella che la bambina sia stata rapita da un pedofilo.
Su mandato del procuratore aggiunto Luca Tescaroli, coordinatore della Direzione distrettuale antimafia, e del pubblico ministero Christine Von Borries, i carabinieri del comando provinciale di Firenze hanno dato esecuzione questa mattina a un decreto di perquisizione avente a oggetto i locali di una ditta adiacente al cortile dell’ex hotel Astor, nonché alcuni garage collocati nella medesima posizione in un condominio di via Monteverdi che confina con l’albergo che era stato occupato abusivamente da oltre 130 persone tra sudamericani e romeni. che nei box auto, i rilievi sono stati condotti anche in una vicina cabina dell’Enel.
Le perquisizioni, secondo quanto si è appreso da fonti investigative, sarebbero state finalizzate alla ricerca (anche mediante impiego del luminol) di eventuali tracce utili alle indagini, volte a ricostruire le possibili vie di fuga attraverso cui la piccola Kata potrebbe essere stata fatta uscire dall’ex albergo.
Gli investigatori dei carabinieri sono stati impegnati anche nella perquisizione dei locali di una ditta adiacente, che risulta gestita da due fratelli italiani, dove potrebbe essere stata nascosta per alcune ore Kata dopo il possibile rapimento. I due fratelli sono stati perquisiti come terzi non indagati dalla Procura.
Miguel Angel Ramon Chiclio Romero e Kathrina Alvarez, genitori di Kata, sono stati sentiti nuovamente dagli investigatori dell’Arma dei carabinieri e dai pubblici ministeri che conducono le indagini, al fine di poter fornire elementi utili alle ricerche. Ieri mattina, pertanto, intorno alle ore 9.30, i genitori si sono recati presso la caserma del comando dei carabinieri di Firenze, dove sono stati ascoltati a più riprese fino al pomeriggio inoltrato. Alcune fasi delle loro testimonianze sono state ascoltate anche dai pm Luca Tescaroli, Christine Von Borries e Giuseppe Ledda.
La coppia è stata accompagnata dagli avvocati Filippo Zanasi e Sharon Matteoni; con loro anche Luciano Garofano, generale dei carabinieri in congedo e in precedenza comandante del Ris a Parma, che è stato nominato consulente della famiglia.
“I genitori hanno chiesto di essere sentiti nuovamente – ha detto l’avvocato Sharon Matteoni all’Adnkronos – al fine di poter chiarire alcuni elementi che ritengono possano essere importanti per lo sviluppo delle indagini. Hanno fornito anche alcuni particolari nella speranza che possano essere proficui”. Nel frattempo, gli investigatori avrebbero messo a confronto il loro racconto con dettagli emersi durante le operazioni di indagine.
La vicenda della sparizione di Kata è arrivata nell’Aula del Senato con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che ha affrontato l’argomento al question time. “Allo stato attuale, secondo quanto rappresentato dalla Procura, ‘non sussistono elementi idonei a ritenere che il rapimento della minore possa in qualche modo essere ricondotto alla sua permanenza all’interno dell’immobile occupato’. Qui mi devo fermare perché il rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura impone una doverosa astensione”, ha detto tra l’altro Carlo Nordio.